Mentre in America e in Inghilterra è già un divo e una futura star, arriva in Italia appena ora il suo primo disco. 22 anni, inglese, nato a Londra ma cresciuto nella suburra di Liverpool, Elvis Costello è stato da più parti proclamato artista nuovo del '77. Per questo titolo deve ringraziare molto la Stiff, la sua etichetta, piccola e indipendente ma attivissima come nessun'altra. Ci occupiamo dell'evento a fatti già avvenuti. Costello naturalmente ha già abbandonato la Stiff, diventata improvvisamente troppo piccola, per la benemerita CBS, che in un tempo brevissimo si è affrettata a pubblicargli ben due album. Siamo costretti a parlare solo di My Aim Is True, il long playing che ha segnato il debutto di Costello, rappresentativo ma forse superato come qualità dagli altri due. Il discorso non cambia, semmai si esaspera. Elvis Costello è arrivato al successo come sincero appassionato di rock and roll anni Cinquanta, in una visione personale, diciamo rivisitata ma non troppo. Le atmosfere vocali sono quelle d'epoca, care a Eddie Cochran (del quale dovrebbe aver consumato i dischi, è certamente iscritto al fan-club parigino) e a Buddy Holly, che ricorda anche nel fisico, ma in maniera più sguaiata. Una voce "aperta," registrata con molta eco; la ritmica è scarna e insidiosa, di quelle che si ricordano. Lui sembra abbastanza onesto. La figura e la musica di Costello hanno ottenuto notevole successo negli Sfati Uniti, dove alcuni suoi 45 giri si sono aggrovigliati uno con l'altro in poche settimane ai primi posti delle classifiche. L'America è sempre l'ultima parola per il successo, quello vero, da milioni di dollari, a differenza dell'Inghilterra, ancora legata ai press-agent vecchia maniera con copertine di giornali e immagini distorte, tutte situazioni che comunque sono tornate utili a Costello.
Qualche indicazione per il prossimo futuro. Per i tipi come lui il successo è abbastanza facile da raggiungere, difficilissimo da mantenere. E' stato dichiarato l'artista emergente per il '77, questa quindi dovrebbe essere la sua annata. Noi siamo con lui, da sempre refrattari alle sovrastrutture e a qualsiasi tipo di orpello, crediamo in quel suo risvolto dei blue-jeans, così come troviamo familiare quella sua faccia da carenza vitaminica permanente, da eroe indifeso e perdente.
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