Corriere della Sera, May 24, 2016

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Concerti

Suonala ancora Elvis!
Costello live agli Arcimboldi

Il tour del cantautore inglese fa tappa martedì a Milano. «In scaletta anche i miei vecchi brani: ogni sera trovano posto in un modo diverso, un escamotage per non annoiarmi»

Raffaella Oliva
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Ha annullato alcune date del tour a causa di un virus alle vie respiratorie, ma ora pare che Elvis Costello si sia ripreso. Martedì il musicista inglese sarà agli Arcimboldi per una tappa del suo «Detour»: oltre due ore di aneddoti e canzoni, sulla falsariga dell’autobiografia «Unfaithful Music and Disappearing Ink». Un concerto dalla scaletta aperta, dice lui, figlio d’arte cresciuto con un padre cantante e trombettista jazz e arrivato a costruirsi una carriera ultraquarantennale spaziando tra i generi, dal punk al rock al folk, con personalità e stile: «Soprattutto i vecchi brani trovano il loro posto ogni sera in un modo diverso, come parti di un racconto in divenire. Un escamotage per riuscire a godermeli ancora oggi».

Programma a sorpresa, dunque; ciò che si sa è che nei live delle scorse settimane non sono mancati titoli come «Mistery Dance» e «Watching The Detectives», dal primo disco e capolavoro del 1979 «My Aim Is True», o «She», cover di Charles Aznavour diventata colonna sonora della commedia romantica «Notting Hill». A proposito di cinema, Costello confida che la settima arte gli ha regalato una delle sue letture preferite: «“Dei miei sospiri estremi”, il libro di memorie di Luis Buñuel, è bellissimo. Tra l’altro contiene una ricetta per preparare un perfetto Martini Dry che mi ha causato parecchi guai…». Con il regista spagnolo ha in comune l’educazione cattolica. «Sono andato a scuola dalle suore, purtroppo ancora tanti aspetti del cattolicesimo risultano giudicanti e fanno dannare diversi miei amici», continua il songwriter. «Devo aggiungere, però, che non c’è nessun leader al mondo che parlerebbe di giustizia sociale così appassionatamente, libero da interessi corporativi di sponsor e investitori, come ha fatto Papa Francesco all’ultima Assemblea Generale dell’Onu. Spero che i miei Dexter e Frank riusciranno a percepire l’integrità di questo pontefice, simbolo di speranza». Il riferimento è ai figli avuti da Diana Krall, la pianista jazz con cui Costello è sposato dal 2003, suo terzo matrimonio. «Amore e arte vanno a braccetto nella mia vita, così come la perdita e la scoperta di entrambi», commenta il musicista ricordando con ironia mista a orgoglio che sua moglie «è la nipote di un minatore, ha un gancio sinistro che può stenderti». I due vivono tra Vancouver e New York. «Sono inglese solo sul passaporto, ormai, ma anche in passato non sono mai stato legato a simboli britannici come la Union Jack o il saluto alla regina, nemmeno da bambino. Però posso tirar fuori un temperamento inglese se mi conviene, per esempio quando la polizia mi chiede i documenti». Neppure il premier britannico David Cameron lo convince: «È un politico mediocre, il referendum per l’uscita dell’Inghilterra dall’Europa non è che una farsa utile solo a dare la colpa ad altri per il fallimento delle sue politiche». In compenso, pur tifando Liverpool, si è lasciato conquistare anche lui dall’inaspettato trionfo del Leicester: «È la prova che i soldi non possono comprare tutto».


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Corriere della Sera, May 24, 2016


Raffaella Oliva previews Elvis Costello solo on Tuesday, May 24, 2016 at Teatro Arcimboldi, Milano, Italy. Marco Andreetti previews Elvis Costello solo on Sunday, May 29, 2016 at Auditorium Parco della Musica, Roma, Italy

Images

2016-08-24 Macau Daily Times photo 02 jom.jpg
Photo credit:James O'Mara

Auditorium, Elvis Costello in concerto Il 29 la tappa romana del «Detour»

Domenica al Parco della Musica il live dell’artista britannico inserito da «Rolling Stone»nella classifica dei cento più grandi di tutti i tempi

Marco Andreetti

Sorprese, anticipazioni, brani improvvisati: un concerto all’insegna della digressione, delle aspettative disattese e della gioia di perdersi all’interno del repertorio sterminato di un artista che in quarant’anni di musica ha esplorato gli stili più diversi, dal country alla classica. Domenica 29 maggio all’Auditorium Parco della Musica torna Elvis Costello per una tappa del suo «Detour». «Sarà un viaggio attraverso differenti fasi della mia vita — ha spiegato il cantautore britannico — ogni sera cercherò di mostrare le mie metamorfosi. Passerò da momenti intimi, quasi sussurrati, a ruggiti su ballate rock and roll». Elvis Costello (all’anagrafe Declan Patrick MacManus) è una delle personalità più poliedriche della musica britannica. Nato a Londra nel 1954, dopo un esordio nella scena pub rock della sua città è passato attraverso stili e generi molto eterogenei, spaziando con disinvoltura dal punk alla Deutsche Grammophon, dal crooning pop alla riscoperta delle radici folk americane. Tutto questo sarà racchiuso nello spettacolo che Costello presenterà domenica all’Auditorium, un cammino divertente e ironico lungo la sua incredibile carriera artistica (ore 21, viale Pietro de Coubertin 30, info: tel. 892101). Ogni mia esibizione rappresenta qualcosa di mai visto o ascoltato

«Detour» significa infatti «deviazione» e sta per quei percorsi alternativi che Costello imboccherà una volta salito sul palco, sentendosi libero in ogni momento di suonare quello che più lo emoziona. «Eseguirò, tra le altre, canzoni scritte prima ancora che registrassi dei dischi — ha anticipato — oppure brani che invece ho composto negli ultimi due mesi o altri che presenterò in una prossima produzione destinata ai teatri che si intitola A Face In The Crowd». Nella classifica dei cento artisti più grandi di tutti i tempi secondo «Rolling Stone», Costello è famoso per le esibizioni live che non hanno mai mancato di spiazzare il suo pubblico. «Mi piace dare l’impressione che niente sia già stabilito — ha detto — ogni mio concerto rappresenta l’occasione per assistere e sentire qualcosa mai visto o ascoltato prima». Ed è in questo darsi incondizionatamente che Costello ha spinto troppo l’acceleratore durante le sue recenti esibizioni londinesi definite da The Telegraph «una gioiosa celebrazione della sua incredibile musica». Dopo quattro memorabili concerti sold out al London Palladium, il cantante è infatti stato colpito da un virus respiratorio che lo ha obbligato ad annullare alcune tappe del tour europeo. «Per il pubblico della mia città ho spinto davvero al limite tutte le mie energie — ha ammesso — in trentanove anni di carriera non ho mai cancellato con leggerezza i miei concerti, ma stavolta sono stato veramente obbligato a farlo». Per fortuna il musicista è riuscito a rimettersi in carreggiata giusto in tempo per le sue date italiane. Forse perché Costello adora l’Italia: «Un paese che ho nel cuore — ha ammesso — dove sono felice di tornare ogni volta, a prescindere dalla musica».


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