De Leo, da molti considerato una delle voci più interessanti del panorama musicale italiano dell'ultimo decennio che spazia dal jazz dei crooner al rock, al dub e alla contemporanea, sceglie il palcoscenico della terrazza del MAMbo per proporre alle 21 le hit del suo ultimo album Vago Svanendo (Carosello) ed una sua nuova speciale rilettura di brani di Elvis Costello tratti dal celebre album The Juliet Letters realizzato nel 1993 col Brodsky Quartet.
De Leo, che per l'occasione si esibirà nella formazione "quartetto" (con Fabrizio Tarroni alla chitarra, Dario Giovannini alla fisarmonica e Christian Ravaglioli all'oboe e alle tastiere), non è nuovo a rivisitazioni colte di grandi successi del rock o a graffianti riletture di musiche d'altri, come è il caso del suo recente lavoro su Nino Rota. Al MAMbo, per il secondo appuntamento della serie La terrasse des audiences du clair de lune curata da Alberto Spano, John De Leo (classe 1970) si misurerà dunque col genio artistico e compositivo del britannico Elvis Costello (1954) e del suo più celebre 'concept album', la cui storia singolare vale la pena qui ricordare: nel 1991 Costello – al secolo Declan Patrick MacManus – rimane profondamente colpito dall'occasionale lettura di un ritaglio di giornale custodito dalla moglie, in cui viene riportata la notizia, incredibile ma vera, che a Verona un professore universitario da anni scrive lettere d'amore in risposta alle migliaia di lettere provenienti da tutto il mondo e indirizzate semplicemente a: "Giulietta Capuleti, Verona".
L'idea che l'illustre cattedratico possa applicarsi con tanta dedizione ad un esercizio letterario così particolare, scatena la fantasia creativa del rocker londinese e quella del famoso Brodsky Quartet, sommo interprete di Beethoven e Shostakovich, con cui Costello è entrato in contatto da tempo. Nasce così una splendida suite di canzoni per voce e quartetto d'archi, su testi originali ispirati alla corrispondenza fra Giulietta e tanti moderni Romei. Una commovente sequenza di storie private di tutti i giorni, con esternazioni di grandi gioie e di immensi dolori, di delitti efferati e di momenti di abbandono romantico. Il tutto condito con ineffabile humor inglese, quasi sempre noir. L'album uscì nel 1993 dopo molti concerti dal vivo e fu subito un immenso successo internazionale. Il singolo I almost had a weakness (più noto col primo verso "Thank you for the flowers") entrò immediatamente in classifica e vi restò per mesi e mesi. Sono passati 18 anni e il CD sembra scritto ieri. La freschezza dei testi (molti dei quali scritti dai componenti del Brodsky) e delle musiche di Costello, in cui la fortissima spinta melodica e ritmica è incastonata nella classicità del quartetto d'archi, lo rendono tuttora un caso unico e inimitabile nella storia della musica rock.
|