La Stampa, December 3, 1984

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Le fantasie, i ricordi, le dolcissime ironie di Mister Massarini

Il mio Costello incantato...


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Carlo Massarini

Apparve sulla scena nel 77, la grande annata del punk londinese. In una copertina del NME, c'era questo tipo che scendeva dalla scaletta di un aereo facendo «la» mossa del r'n'r' (ginocchia unite e caviglie interne come base d'appoggio) che era sulla copertina del suo primo album.

I titoli annunciavano "Arriva Elvis", giocavano su chi fosse il vero "Elvis the King", e a guardarlo non c'era da crederci. Faccia da impiegato, vestito da grandi magazzini, occhiali con montatura nera spessa cosi: Una, faccia anonima che sputava, veleno.

"Benvenuti alla settimana lavorativa", annunciava il primo pezzo; "Voglio mordere la mano che mi chiedeva" il 2° album. Da il partiva, per tratteggiare le frustrazioni di classe, di rapporti umani, di carriera.

Canzoni brevi, sempre magistralmente arrangiate, che graffiavano i luoghi comuni, i grigiori e gli squallori della way of life inglese con la stessa arguzia del grandi umoristi inglesi, dai Kinks a P. Sellers. In una melanconica ma affettuosa oasi, infine, c'era Alison, l'ex fidanzata reincontrata dopo ' tanto tempo, sposata e infelice. "Alison / so che questo mondo ti sta uccidendo Alison, le mie intensioni, sono gioste.

"My aim is true" è una di quelle frasi che, per qualche meccanismo non necessariamente oscuro, oltre a titolare un LP, scrivono la storia del r'n'r. E "my aim is true" Costello l'ha ripetuto molte volte, sussurrandolo e urlandolo, sulla coda di una "Alison" invocata a lungo, e concessa solo alla fine fine,, in un lunghissimo concerto senza gli Attractions — uno dei più grandi trio d'accompagnamento di r'n'r —, ma solo chitarre e pianoforti, uno strumento alla volta.

Una prima volta cosi inattesa, e forse indesiderata: due ore in versione folksinger, o cantautorale che dir si voglia, magar cénia cupiro il; suo Inglese cosi letterato, sfaccettato e ridondante di piccoli giochi di dettagli gergali, sono solo per amatori, ho paura. Allo stesso tempo un mettersi a nudo in maniera cosi scarna e cosi vera. Un concerto di "canzoni", nude e crude, probabilmente come erano state scritte. E il disappunto nasceva solo dal fatto che in 9 album, il percorso di Costello è stato fra i più eclettici: dal primi arrangiamenti, cosi tirati e dinamici, il suo concetto di canzone si e sempre più allargato. Il formato è rimasto sempre quello — 'paragonabile, per compattezza, velocità e impatto di messaggio, agli spot pubblicitari, pensando in termini televisivi —, una mentre-i contenuti diventavano sempre più letterari, anche il suono ha cominciato a spaziare. R'n'r, r'b, ballate, fagotti e trombe, quartetti d'archi, o intere orchestre, steel-guitars e fisarmoniche country, reggae e funk, Costello ha usato tutto.

Almeno due capolavori nel primo periodo: "This Year's Model", il più arrabbiato, e "Armed Foces", il più sottilmente polemico con quello che chiamava il "fascismo emotivo" dei rapporti umani e politici. Una maxi-collezione di 20 canzoni sull'America e contro l'America "Get Happy!"; e il suo "Sgt. Pepper's" romantico, sereno come un nevrotico finalmente sceso a patti con se stesso, el ??? composito raffinato maturo "Imperial Bedroom" sue ?????

Ho ascoltato per una settimana tutti questi album, dopo il concerto: improvvisamente mi sono ricordato che non ci sono solo discomix, e che c'era un tempo In cui certi album cambiavano in tua vita.

In nove anni e più di 150 canzoni, Elvis ha dimostrato di essere un autore al livello dei più grandi, da Dylan a Joni Mitchell, dal Beatles a Springsteem. E anche se ormai il titolo di "Re" è già stato aggiudicato, di Elvis sicuramente se ne ricorderanno due. Uno, il mito. L'altro, un geniale autore che mito non avrebbe mai accettato di diventare comunque, perché ha capito quanto il mito sia senza valore, e pericoloso al tempo stesso».

Trent'anni fa c'era un cantante che aveva il coraggio di cantare cose come "metti la benzedrina nell'aspririna". Poi andò nell'esercito, e quando usci, lo mandarono a fare film alle Hawaii. Poi è morto, e qualcuno ha deciso di farne un mito. Come Topolino. Più grande di Topolino", ha detto con amaro sarcasmo Costello, prima di cantare "Worthless Thing".

"Tutte le macchine e le pillole e le ragazze che gli strappavano la camicia / Sai quant'era alto? perché questo è quello che importa / Conosci il cognome della madre, credi che sia divino? / Avete visto il film, avete letto il libro, state bevendo vino Elvis Presley d'annata."

Sette anni dopo avergli preso il nome, Declan McManus ha dimostrato di aver capito la vera lezione. Ha fatto di più che seguirne l'esempio. E' riuscito a scampare le trappole, evadendo con atteggiamenti indisponenti e arroganti, e a crescere come musicista e — cosa rara nel r'n'r — umanamente, smussando angoli e osando alfine ammettere, anche se con grande ' ironia-video, che "vuol essere amato". Forse le sue "intenzioni" erano solo le sue, ma si, "his aim was true".

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La Stampa, December 3, 1984


Carlo Massarini reviews the career of Elvis Costello.

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