Metallized, July 31, 2022

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Elvis Costello - My Aim Is True


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  Alex Quello

La scena londinese negli anni ’70 ha dato vita a svariati movimenti musicali e a tantissime leggende. In mezzo all’inarrestabile evoluzione che la musica rock subì, proprio negli anni in cui il movimento punk giunse al suo apice, ecco uscire l’esordio di un musicista che raccolse nella sua proposta elementi che gli permisero di proporre qualcosa di più rispetto al semplice trend del momento. Elvis Costello infatti ha fin dall’inizio della sua carriera un background musicale che lo rende unico, musica classica, folk e jazz sono parte delle sue radici e a ciò si aggiunge anche l’inevitabile incontro con la musica punk e la scena new wave che imperversavano inarrestabili per le strade di Londra. Dopo l’uscita del primo singolo Less than Zero che fece da apripista, venne pubblicato il disco My Aim Is True il quale ottenne un ottimo riscontro considerando che essendo un esordio riuscì a piazzarsi in buone posizioni sia nella classifica statunitense che in quella del Regno Unito. Guardando la copertina si percepisce subito un’altra influenza chiave, non solo nell’immaginario ma anche nello stile delle composizioni Elvis si rifà alla scena rockabilly. D’altronde lo stesso nome d’arte che scelse fu un omaggio al grande Elvis Presley, mentre il cognome era stato anche utilizzato in uno pseudonimo dal padre, musicista anche lui.

Interessante notare che queste influenze si possono sentire nel disco più marcate in un pezzo piuttosto che in un altro, l’energica opener Welcome to the Working Week ad esempio ha un tiro più punk rispetto alle altre. Alison dal taglio tipicamente jazz è un pezzo tra i più apprezzati della carriera del musicista inglese ed è interessante anche per la presenza nel testo del titolo del disco ripetuto più volte e, sebbene sia chiaro che parli di una ragazza (pare una commessa di un supermercato), Costello non è mai stato chiaro riguardo al significato della canzone. Less Than Zero che fu come detto un singolo antecedente al disco è forse la punta di diamante dell’album, un pezzo che parte piano per crescere sempre più fino al ritornello catchy ma di sicuro effetto, interessanti anche le tematiche trattate che riguardano il fascismo e i totalitarismi. Mystery Dance riporta indietro agli anni ’50 e tira fuori tutta l’influenza rockabilly presente nella proposta di Costello. Infine il rock di Waiting for the End of the World chiude brillantemente questo primo lavoro in studio del musicista inglese, che venne accompagnato per questo disco dai musicisti del gruppo californiano country rock Clover e che dal successivo This Year’s Model verranno sostituiti dai The Attractions, fondati appositamente da Costello come supporto.

My Aim Is True è un’uscita che risulta brillante pensando al panorama inglese di quegli anni, Costello riuscì a guardarsi intorno e prendere spunto da ciò che lo circondava ma allo stesso tempo recuperò elementi pienamente rock ‘n’ roll dagli anni ’50 e guardò anche in avanti evitando di fossilizzarsi su una proposta limitata ad un solo mix di tutte le influenze, ma scrivendo canzoni diverse e riconoscibili tra loro per gli stili proposti. Unica pecca forse è la durata troppo breve, il disco scorre talmente bene che la mezz’oretta di musica vola a meraviglia.


Tags: My Aim Is TrueLess Than ZeroElvis PresleyWelcome To The Working WeekAlisonMystery DanceCloverThis Year's ModelThe Attractions

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Alex Quello reviews My Aim Is True.

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