Repubblica, February 4, 1998

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Il tesoro di Elvis Costello vent' anni di gioielli pop


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   Paolo Russo

PERUGIA — Benvenuti all' antica locanda Costello, dove il focolare della grande musica riscalda le anime dei viandanti sensibili alla poesia. Benvenuti in questo posto fuori dal tempo, dove note e parole si negano all' ovvio in cerca di verità e bellezza, dolore e profondità. Dove pop, rock e jazz, blues e folk, lieder e atmosfere da camera si incontrano con struggente naturalezza, riunite nella voce e nella maestria interpretativa di uno fra i più formidabili songwriter viventi.

È di nuovo intimo e asciutto fino alla negazione di ogni vanità Elvis Costello che ha debuttato nel delizioso teatro Morlacchi per la stagione di musica d' autore, e che fino al 16 febbraio porterà la sua arte in alcuni dei più bei teatri d' Italia scelti con doverosa cura per questo immancabile, prezioso tour italiano (domani all' Opera di Genova, il 6 ad Aosta, il 7 al Verdi di Firenze, il 9 al Regio di Torino, il 10 all' Accademia di Santa Cecilia a Roma, l' 11 a Modena, il 14 al Goldoni di Venezia, il 15 al Ponchielli di Cremona e il 16 al Lirico di Milano).

Basta davvero poco a questo menestrello curioso e rigoroso per entrare nel cuore di chi ascolta: la sua irresistibile voce, il cui caldo timbro scolpisce storie ed emozioni, una delicata chitarra, e il pop sopraffino distillato dal magico pianoforte del fedelissimo Steve Nieve, con lui dagli esordi degli Attractions dopo esser stato un enfant prodige del blasonatissimo Royal College of Music.

Insieme i due frugano con amore in vent' anni di canzoni, asciugate fino a scavarne l' anima, riarrangiate con una cura artigianale che le restituisce a nuova bellezza.

Costello, si sa, è cultore intelligente e sensibile della memoria, una strana specie di appassionato filologo che non ama distinzioni fra vecchio e nuovo e che, invece, ama giocarci come un unicum dal quale estrarre gioielli senza età né attenzioni per il mercato.

Venticinque canzoni, da "Almost Blue" a "Accidents Will Happen," da "The Long Honeymoon" a "Man Out Of Time," da "I Just Don't Know What To Do With Myself" di Bacharach a "Invisible Man" — per non citarne che pochissime — si succedono in due ore di concerto (più due di prove, tanto per dimostrare la purezza e la devozione di Elvis per il suo lavoro, il suo enorme rispetto per il pubblico) rinnovando l' intensità eccezionale del quintuplo cofanetto che la coppia ha realizzato durante un tour americano nel ' 96, e riportando alla luce il rarefatto, dolcissimo clima dell' esperienza col Brodsky Quartet o la toccante ruota della memoria di Kojak Variety.

Ha una gran voglia di mettersi a nudo davanti alla sua gente il quarantatreenne artista, nerovestito e come sempre nascosto dietro enormi occhiali: parla, scherza, si offre con elegante generosità, e il set si fa racconto, teatro, vita.

"Abbiamo ancora qualcosa da provare, i prossimi concerti saranno completamente diversi" spiega a bassa voce mentre fugge dal teatro. La scommessa è vinta in partenza: comunque siano, saranno bellissimi.


Tags: Teatro MorlacchiPerugiaItalySteve NieveAlmost BlueAccidents Will HappenThe Long HoneymoonMan Out Of TimeI Just Don't Know What To Do With MyselfBurt BacharachThe Invisible ManCostello & NieveThe Brodsky QuartetKojak Variety

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La Repubblica, February 4, 1998


Paolo Russo reviews Elvis Costello and Steve Nieve, Tuesday, February 3, 1998, Teatro Morlacchi, Perugia, Italy.


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