Repubblica, July 18, 1994

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Elvis Costello rock libera tutti


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   Ernesto Assante

"LUNEDI' sera, se l' Italia avrà vinto i Mondiali, il concerto sarà una grande occasione di festa, e se avrà perso potrà essere una serata di consolazione", dice ridendo Elvis Costello, pronto a sbarcare in Italia per due soli concerti (oggi a Roma e domani a Correggio), giusto all' indomani della Grande Finale. Già, ma per chi fa il tifo l' irlandese Declan Mac Manus, in arte Elvis Costello? "Come tutti i miei connazionali faccio il tifo per l' Italia, perché se vince, come mi auguro, possiamo tutti dire che la nazionale irlandese, che l' ha battuta nel girone di qualificazione, è la seconda squadra più forte del mondo". Ride Costello parlando di calcio, si informa e chiede con che umore l' Italia attende la Grande Finale, con la curiosità che ha da sempre contraddistinto anche il suo modo di far musica, con quell' instancabile volontà di conoscere e capire il mondo che ha caratterizzato tutta la sua lunga e affascinante avventura musicale: "Credo che la curiosità sia una delle qualità migliori per un musicista. Se non si è curiosi non si ha voglia di provare qualcosa di nuovo e di diverso". E di cose nuove e diverse Costello, soprattutto negli ultimi anni, ne ha provate molte, decidendo alla fine, dopo innumerevoli avventure, di tornare in qualche modo alle origini: a Roma e Correggio, come del resto è avvenuto per gran parte della realizzazione del suo ultimo album Brutal Youth, Costello sarà nuovamente affiancato dalla band con la quale ha conosciuto il suo grande successo all' alba del punk e della new wave, gli Attractions: "Ci stiamo divertendo molto in questi concerti e il tour ha molto successo. Abbiamo suonato pochi giorni fa alla Royal Albert Hall per tre sere, abbiamo partecipato ai festival di Glastonbury e di Roskilde, davanti a decine di migliaia di persone, ma anche in locali piccoli, addirittura in club, e l' accoglienza è stata sempre entusiastica. Non credo che si possa parlare di un passo indietro, di un vero e proprio ritorno al passato, perché tutto quello che ho fatto in questi anni mi ha arricchito e cambiato. Non è revival, dunque, anche se suoniamo molte vecchie canzoni, anche perché non sono brani ' invecchiati' . Certo, i tempi e gli scenari, soprattutto quelli politici, sono molto cambiati, ma è proprio questo che rende interessante, secondo me, il concerto, la possibilità di verificare come il tempo abbia cambiato, o no, il senso di alcune cose. E poi non suoniamo mica vecchi successi, ma canzoni che ci piacciono e basta". Divertimento, un pizzico di rock mescolato a ballate venate di jazz, di country e di soul: l' arte di Elvis Costello, probabilmente il più importante autore inglese emerso sulla scena della "nuova ondata", è spesso sorprendente e ricca di fascino, ma di certo i suoi ultimi lavori, Spike, Mighty Like a Rose e l' esperimento di The Juliet Letters realizzato con la collaborazione del Brodsky Quartet, non hanno riscosso un grandissimo successo di pubblico: "Non penso di essere eroico perché mi piace sperimentare, ma certo non sono contento che quei lavori non siano stati ascoltati da un pubblico più ampio. Questo non vuol dire che mi sia ' pentito' , penso ancora che siano degli ottimi dischi, molto importanti per me e anche per tutti quelli, e sono molti in tutto il mondo, che li hanno apprezzati. L' importante, credo, è suonare la musica che si ritiene giusto suonare, e farlo con onestà, così tutte le esperienze possono servire. Quella con il Brodsky Quartet mi ha dato la possibilità di lavorare con la mia voce in modo diverso e soprattutto mi ha permesso di comprendere maggiormente quella che si definisce come ' libertà creativa' . Molte delle canzonzi di Brutal Youht sono ispirate da quella libertà, e l' attuale struttura di molte delle vecchie canzoni che proponiamo in concerto si sposa bene con quella di Juliet Letters". Fino a pochi anni fa l' Inghilterra dominava ampiamente il mondo del rock, ma con l' avvento degli anni Novanta gli Stati Uniti sono tornati al centro della scena. Il rock inglese è realmente in crisi? "Non credo, basta pensare agli artisti inglesi emersi in questi ultimi due anni, come i Blur, Bjork, P.J.Harvey. Il problema non è nella musica, ma nei media: in America ci sono due o tre media che governano il modo di pensare il rock, come Mtv, un paio di radio, un giornale come Rolling Stone, che condizionano pesantemente il mercato, imponendo dei veri e propri formati. La musica che non entra a far parte di questi formati imposti dai media è come se non esistesse. In America fino a poco fa sembrava ci fosse solo il rap, ora si parla solo di rock, mentre invece c' è del grande jazz, della grande musica country, della magnifica musica che non ha etichette e che non trova nessuno spazio nei media. Così è difficile per i nuovi personaggi inglesi, che fanno musica fuori dai circuiti che funzionano negli Usa, trovare spazio per emergere. Il potere dei media nella musica è diventato troppo grande, ma del resto il potere dei media è molto forte ovunque, basta pensare a quello che è successo in Italia". Con l' Italia Costello ha iniziato a stringere un rapporto più intenso proprio con The Juliet Letters, sarà un rapporto che andrà avanti? "Non parlo bene l' italiano, sono uno studente molto pigro, quindi conosco poco la vostra cultura moderna, mentre conosco meglio quella classica. Amo molto l' opera e cerco d' imparare l' italiano soprattutto per poter cantare bene qualche aria...".

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la Repubblica, July 18, 1994


Ernesto Assante previews Elvis Costello & The Attractions, Monday, July 18, Rome, and Tuesday, July 19, 1994, Correggio, Italy.


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