Rockol, May 25, 2016

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Elvis Costello in concerto agli
Arcimboldi di Milano: la recensione


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   Gianni Sibilla

Un enorme televisore vintage troneggia sul palco degli Arcimboldi; è circondato da chitarre, un piano e diversi oggetti: due megafoni, una sedia, scritte luminose. Mentre la sala del teatro si riempie, la TV manda vecchi videoclip di Elvis Costello. E' singolare che un artista scelga di diffondere la propria musica in sala prima di un suo concerto. Ma il "Detour" di Declan MacManus, che a Milano giunge alla sua seconda data italiana (continua fino al 31, altre 5 date) è uno spettacolo teatrale basato sul ricordo e in buona parte sull'improvvisazione, sulle "deviazioni" dal racconto di una storia e di una carriera che dura da 40 anni.

Occhialoni scuri, un completo nero, Costello si presenta verso le 21, dopo che la TV ha passato a luci spente e a tutto volume "Monkey to man", una canzone della sua produzione recente (2004). Imbraccia un'elettrica e attacca "Complicated shadows", giocando subito con la pedaliera e sporcando i suoni.

L'inizio non è dei migliori, in realtà: Costello ha suonato la sera precedente a Torino, dopo una settimana di pausa (e di concerti annullati) per un virus. La voce fatica a trovare la forma: la prima parte del concerto è un "Brilliant mistake", come la sua canzone più bella (da "King of a america", 1986), che piazza subito in scaletta e che destruttura con l'acustica, dylaniandone la melodia. "Lo splendido errore" si ripete per "Invasion hit parade", quasi irriconoscibile: un poco meglio, ma non troppo, con "Shipbuilding" al piano; "Me l'ha prestato mia moglie", scherza, riferendosi alla jazzista Diana Krall. "Ho promesso di restituirglielo intero, non lo distruggerò o non gli darò fuoco, come sono solito fare". Il momento più toccante di questo inizio è il ricordo di Allen Toussaint con "Ascension day" (incisa per il disco a quattro mani "The river in reverse")

Il concerto ingrana dalla seconda parte: "E' quel momento dello spettacolo in cui presento l'ospite speciale: eccolo, sono io", scherza. Indossa un cappello bianco, si siede e presenta "Il mio nuovo device della Apple", un vecchio megafono. Con un'acustica, con molta delicatezza e decisamente con più fuoco sulla melodia canta "Beyond Belief", da brividi, e "Almost Blue": perfetta, sfocia in "All or Nothing at all", la canzone di Sinatra recentemente ripresa anche da Dylan. Per "Watching the detectives" torna all'elettrica, eseguendola in maniera volutamente distorta, mentre la TV rimanda locandine di B-movie polizieschi degli anni '50.

Le storie, le immagini e i racconti che inframezzano lo spettacolo sono belli quanto le canzoni: quelle di lui da bambino (la stessa foto che campeggia nella copertina di "Brutal youth"), del rapporto con il padre cantante (che la TV mostra mentre canta "If I had a hammer" prima dei bis); sono le storie raccontate nella recente autobiografia, da poco uscita anche in Italia per Baldini & Castoldi con il titolo di "Musica infedele e inchiostro simpatico",.

I bis sono da incorniciare: i migliori brani di un canzoniere esemplare, da "Everyday I write the book" a "What's so funny about peace love & understanding", con canzoni meno note (quelle del musical "A face in the crowd", a cui sta lavorando). Una "Alison" memorabile, cantata voce e chitarra, senza amplificazione, con il teatro - pieno ma non esaurito - in religioso silenzio.

Finale con "I want you", con Costello che gioca magistralmente con forte/piano, con la sua voce, e con le dinamiche della chitarra, attraverso la pedaliera. Dopo un'interpretazione così non si può fare altro: infatti Costello saluta ed esce, dopo due ore abbondanti di concerto.

Il formato del "Detour" non è nuovissimo: canzoni suonate in solitaria con diversi strumenti, storie e storielle, e un impianto teatrale per affabulare oltre che cantare. Qualche anno fa l'ha usato James Taylor, o senza la parte di immagini, lo si è visto con Springsteen o più recentemente Chris Cornell. Costello, a parte l'inizio al rallentatore, lo esegue benissimo, intrattenendo il pubblico e pescando dal suo repertorio sterminato, certe volte scegliendo brani quasi sconosciuti, cover, o semplicemente improvvisando (confrontate la scaletta reale con il canovaccio che era presente al banco regia audio - nelle foto in fondo).

Un concerto memorabile, per uno dei più grandi cantautori e showman della musica pop. Se passa dalle vostre parti, nei prossimi giorni, non perdetelo.


Setlist

Complicated shadows
Accidents Will Happen
Ascension Day
Brilliant Mistake
Church undergrond
Bedlam
Invasion hit parade
She's pulling out the pin
Shipbuilding
Matthew met Mary
Shot With His Own Gun
Face in the Crowd
Little White lies
Ghost Train
Beyond Belief
Almost Blue / all or Nothing at all
Watching the detectives

Bis 1

Everyday I write the book
Burn the Paper Down to Ash
What's so funny about peace love & understanding
Alison

Bis 2:

Side by side
Jimmie standing in the Rain
I want you
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Rockol, May 25, 2016


Gianni Sibilla reviews Elvis Costello, solo, Tuesday, May 24, 2016, Teatro Arcimboldi, Milan, Italy.



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