Uno dei grandi equivoci del punk. Elvis Costello e, soprattutto, questo disco qui. Il fatto che uscisse trent'anni fa esatti in realtà non significa poi molto, ma all'epoca evidentemente fu tutta una gara a buttare dentro chiunque nel filone. Eppure, basta talmente poco: guardatelo in copertina, Declan Patrick, dal basso dei suoi 23 anni. Primo disco, risvolti ai jeans modello teddy boy. Occhialoni alla Budy Holly, giacchetta e chitarra in mano. La sua band, a vederla, non è che rievocasse poi molto lo stile dell'epoca. Poi c'è il disco. Esce ora per il trentennale in versione espansa (deluxe, quindi con cd live bonus, un concerto dell'agosto '77). Anche se circa una dozzina di anni fa My Aim Is True era già stato ristampato con una serie di bonus. Un archivio infinito, insomma. Per un album essenzialmente rock'n'roll, sin dalle prime note di Welcome to the Working Week. E poi: mai visto qualche punk dell'epoca perdersi dentro le svenevolezze (e il testo, il testo, soprattutto!?) di un pezzo come Alison. Memorabile ieri, nel '77, come oggi, 2007.
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