Blue Bottazzi Beat, November 4, 2017

From The Elvis Costello Wiki
Jump to navigationJump to search
The printable version is no longer supported and may have rendering errors. Please update your browser bookmarks and please use the default browser print function instead.
... Bibliography ...
727677787980818283
848586878889909192
939495969798990001
020304050607080910
111213141516171819
202122232425 26 27 28


Blue Bottazzi Beat

Italy publications

Newspapers

Magazines

Online publications


European publications

-

Long Playing Elvis Costello


translate
   Blue Bottazzi

Elvis Costello nacque con il nome di Declan Patrick MacManus, ed era figlio d'arte. Padre e nonno erano musicisti. Declan, teenager imbranato, introverso e dotato di scarso sex appeal, fu introdotto alla musica dal padre. Ross MacManus era il cantante di un'orchestra da ballo che aveva in repertorio cose come La Bamba o i Beach Boys, e arrivò a registrare dei dischi, di cover di Frank Sinatra, di Elvis Presley, di Roy Orbison. Figlio di genitori separati, quel padre musicista che occasionalmente passava a prenderlo alla scuola dalle suore indossando pantaloni e scarpe bianche, era l'eroe del giovane Declan. Fu il padre a darsi occasionalmente il nome d'arte di Costello, dal cognome della madre irlandese.

Mentre i suoi compagni avevano con le proprie famiglie le consuete difficoltà dei teenager, l'ambiente in cui Declan cresceva era l'opposto: il padre teneva Playboy sul comodino ed invitava Declan e lasciarsi crescere i capelli ed ascoltare i Grateful Dead.

Il primo disco che Costello jr. acquistò con i propri risparmi fu il singolo "Please Please Me" dei Beatles. Dai Grateful Dead di American Beauty passò ai Byrds di Sweetheart Of The Rodeo, scoprendo Gram Parsons, fino ad approdare alla Band di Music From Big Pink. Alle superiori Declan mise assieme un duo acustico, con un repertorio di canzoni di Neil Young, Bob Dylan e Van Morrison. Ebbe un'epifania quando scoprì che Londra possedeva una sua versione inglese di The Band nei Brinsley Schwarz. Da allora li seguì nel giro dei pub ogni volta che poteva, divenendo un volto familiare per il suo futuro mentore Nick Lowe.

Mise assieme un proprio gruppo pub, con il nome di Flip City, e anche se il loro spettacolo non impressionava il pubblico, alcune delle canzoni, come "Miracle Man" e "Radio Soul," sarebbero emerse nel suo repertorio futuro. A metà degli anni settanta, la fidanzata Mary restò incinta.

Cattolici irlandesi, si sposarono e si spostarono a vivere in un appartamento nella zona di Whitton, un quartiere che Costello avrebbe descritto come noioso e senza alcuna attrattiva. Declan si trovò un lavoro come tecnico di un computer IBM presso Elizabeth Arden, e siccome nel frattempo il gruppo non attirava l'interesse di nessuno, lo sciolse, ma senza rinunciare all'idea di diventare un musicista professionista.

Registrò un demo per voce e chitarra acustica al piccolo studio posto sopra l'Hope & Anchor e lo spedì a tutte le etichette discografiche della città. Furono tutte coerenti nel rifiutare le canzoni perché non commerciali.

«Pensavo di diventare pazzo, ero l'unico ad avere fiducia nel mio talento. Sentivo terribili canzoni alla radio e pensavo quanto le mie fossero migliori, ma nessun altro sembrava pensarla così».

Nessuno tranne Charlie Gillett, lo stesso disc jockey della BBC che aveva trasmesso "Between You And Me" di Graham Parker. Alla fine nell'estate del 1976, il cantante, che nel frattempo aveva assunto il nome d'arte di D.P. Costello, lesse su Melody Maker l'annuncio della neonata Stiff Records che invitava i musicisti a spedire dei demo. Il suo fu il primo a planare sulla loro scrivania. Lo consegnò personalmente, approfittandone, già che c'era, per acquistare il loro primo singolo, "So It Goes" di Nick Lowe, stampato con il numero di serie BUY1. La Stiff gli fece firmare un contratto consegnandogli un anticipo di 150 sterline, ma le cose si mossero comunque lentamente, perché in quel momento stavano registrando Damned e Ian Dury, e le scarse risorse erano tutte per loro. Il singolo di Costello arrivò finalmente nella primavera del 1977, era "Less Than Zero" e non entrò nelle classifiche. Nell'attesa Costello non faceva altro che spostarsi incessantemente avanti indietro dal lavoro alla Elizabeth Arden agli uffici della Stiff. Jake Riviera divenne il suo manager e come produttore gli fu affidato, naturalmente, Nick Lowe. Alla Stiff lavoravano con molto entusiasmo sulla nuova scena musicale, che era il motivo per cui l'etichetta era stata creata, e si prendevano a cuore ogni dettaglio, dalla grafica delle copertine, agli slogan all'immagine dei musicisti.

Fu Riviera a creare l'immagine punk di Costello: un paio di grossi occhiali a la Buddy Holly e i jeans arrotolati alla Fonzie. Costello ci mise la chitarra Fender Jazzmaster e tutta la rabbia accumulata negli anni di attesa. E fu Riviera a battezzarlo Elvis, il nuovo Re del rock'n'roll. Era un nome provocatorio, perché era noto che esistesse un solo Elvis, ed in effetti così continuò ad essere fino a quando Elvis Presley morì, il 16 agosto di quello stesso anno. La Stiff preparò una pubblicità che diceva: «Elvis & Elvis: qual è l'artista Stiff?» giocando sul fatto che stiff significasse "rigido." Era di un tale cattivo gusto che non fu mai pubblicata.

Costello non aveva una band, e...

continua a leggere Long Playing, il ritorno del Rock


Tags: Ross MacManusThe Beach BoysFrank SinatraElvis PresleyRoy OrbisonGrateful DeadPlease Please MeThe BeatlesThe ByrdsSweetheart Of The RodeoGram ParsonsThe BandMusic From Big PinkNeil YoungBob DylanVan MorrisonBrinsley SchwarzNick LoweFlip CityMiracle ManRadio SoulWhittonElizabeth ArdenHope And AnchorCharlie GillettBBCGraham ParkerStiffThe DamnedIan DuryLess Than ZeroJake RivieraBuddy Holly

-

Blue Bottazzi Beat, November 4, 2017


Blue Bottazzi profiles Elvis Costello in an extract from his book Long Playing, il ritorno del Rock.

Images

2017-11-29 Blue Bottazzi Beat photo 01.jpg

-



Back to top

External links