Lo scorso numero Paolo Vi ha esternato la sua profonda passione per l'ultimo lavoro di Elvis "Declan MacManus" Costello, irlandese, 38 anni, coniugato, professione musicista, ambizioni smisurate, intelligenza superiore alla media, aspetto ordinario (interrompiamo il collegamento con il nostro corrispondente che sta leggermente sbarellando, lo scherzo è bello quando dura poco)... Il parere del sottoscritto: so che avete passato notti insonni in attesa del mio verbo, vi dirò, sono completamente d'accordo a metà o per dirla brutalmente ho trovato questo lavoro di Costello un "vero mattone," alt fermi tutti, al primo ascolto (una sorta di Corazzata Potemkin Fantozziana da cui non si può prescindere e che si accetta forzatamente) ma... la sto riabilitando negli ascolti successivi e comincia quasi a piacermi.
A questo punto esce anche il video: ma allora è una cosa seria? Niente paura, anche se Elvis Costello appare in abito da sera con tanto di farfallino, un leggio di fronte, un inizio di conferenza, in fondo è sempre rock 'n' roll e la gag del professore di Verona, o era un veronese, o di Verona un professore alleggerisce subito l'atmosfera della serata (perché si trattasi di concerto e non di video) anche se creata, credo, involontariamente.
Un punto fondamentale di questo Juliet Letters (CD o video che sia) è l'impossibilità assoluta di essere fruito come musica di sottofondo,quindi è una musica che richiede una disponibilità all'ascoltato totale, scusate un attimo... come dici scusa? Canta senza microfono, non c'è il pubblico, neanche il leggio, non ha più lo smoking! Ma allora non è dal vivo! Scusate l'attimo di distrazione, cosa dicevamo? Ah si, la concentrazione totale che richiede questa operazione che avvicina due mondi estranei tra loro come la musica classica ed il rock... scusate mi interrompo ancora! Come? Non sono neanche videos (plurale, anche se in italiano non serve la s finale, lo so, lo so), parlano del loro incontro, Costello e il Brodsky Quartet (nella persona, deliziosa, di Jacqueline Thomas) si ammiravano reciprocamente e andavano ai rispettivi concerti.
Nota del recensore; il fatto che Costello si sia redento e sia diventato un appassionato di classica, di cameristica in particolare viene visto come un fatto naturale quasi dovuto, mentre il fatto che il Brodsky Quartet apprezzi la musica di Costello, la segua perfino è un fatto incredibile, straordinario, loro che suonano della musica "seria" fans di Costello, that's incredibile.
Il fatto straordinario secondo me è questa fusione che non è rock sinfonico, musica pop con gli archi (Nick Drake, David Ackles, Elton John. Con gli archi di Paul Buckmaster, il Paul McCartney di "Yesterday" e "Eleanor Rigby," gli arrangiamenti orchestrali di George Martin), no direi che si tratta di un quintetto di musicisti dove prevale, giustamente, l'anima pop di Elvis Costello (ed in questo il parallelo con i Beatles è pertinente) ma rivista con un suono classico, in fondo il "mestiere," "l'arte" del quartetto Brodsky è proprio questa, l'interpretazione dell'opera di altri autori. Un quesito per voi ed una mia curiosità, quanto importante è stato il contributo compositivo del quartetto, al di là dell'importanza esecutiva e del sicuro intervento negli arrangiamenti. In parole povere quanto è farina del loro sacco?
Comunque un coraggioso tentativo di uscire dalle secche creative che sembrano interessare gran parte della scena musicale attuale ed un'operazione, lo ripeto,che cresce ad ogni ascolto od in questo caso ad ogni visione. Cosa c'è ancora? Scusate di nuovo... stavo parlando con il nostro inviato... ma allora c'è il pubblico? Come in un brano solo? Va bene ho capito. Linea allo studio.
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