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Elvis Costello
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Un pò ironico e un pò lugubre che arriva spesso da oltremanica? Costello esce con il nuovo Goodbye Cruel World rinunciando per ora alle previste date Italiane e Europee. In Autunno, chissà..
Abbiamo rinnegato le candeline. Ne avevamo preparate tante per accogliere convenientemente la breve tournée italiana di Elvis Costello e dei suoi fidi Attractions. Ma niente, la serie di concerti è stata rinviata. Anzi, come esclamano attendibili ciclostili: “Costello in studio a registrar un nuovo disco. Si chiama “Goodbye cruel world”. Per cui date europee previste giugno-luglio posticipate.” Al che il bimbo un tantino sprovveduto – nemmeno nove anni – corre in camera del papà, s’infila le sue pantofole per ridere inciampando e s’avvinca alla scrivania del genitore per rileggersi una disordinate teoria di dispense sull’occhialuto menestrello di Acton. Varrà la pena, lui li crede fumetti …
COSTELLO E LE CAMPAGNE DI RONALD. La vicenda s’inaugura nel marzo del ’77 quando il prode Declan McManus (meglio noto per italici nomignoli) pubblica “Less than zero”, il suo primo singolo. La chiave – alla facia di Brass – sta nel retro del disco. “Radio sweetheart” scodinzola countryggiante grazie all steel-guitar di John McFee, ex Clover convocato dagli States dal previdente Jake Riviera. Costello non smentirà mai del tutto la sua considerazione affatto turistica per i quadretti campagnoli all’americana e nell ’81 conforta gli indizi accumulati dai recensori più attenti. In combutta col produttore Bill Sherril – milionario Vassallo delle nenie di Nashville – estrae dalla 24 ore (e forse più) “Almost blue” delizioso album di saluti ad Hank Williams e Graham Parsons. Roba da matti. Poi, congedati i mixer, acceterà un passaggio fino a Los Angeles dove accompagnato da Nick Lowe registerà “Home box office” special televisivo di George Jones, altro apostolo di cantilena provinciali. Jones e Costello canteranno ancora di ronzini e cuori infranti in “Stranger in the house“: tandem risaputo soltanto a tratti. La sbornia Acustica dell’ineffabile miope si concluderà, per il momento, il 7 gennaio dell ‘82 con un concerto all Royal Albert Hall londinese. Al fianco destroy il redivivo John McFee con chitarra e sgabello oltre alle consuete attrazioni. Prezioso indizio l’ep (7” e 12”) “I’m your toy” che coglie Costello in uno smoking esilarante.
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Ciao 2001, July 22, 1984
Includes a four-page article on Elvis Costello.
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