Jam, October 2004

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The Delivery Man

Elvis Costello & The Imposters

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   Claudio Todesco

Questa volta canta di delitti e di colpa, di promesse e di piacere, di lacrime e di bugie, di disperazione e di speranza. E ovviamente di amore. La sua voce, sempre a un passo dal diventare sguaiata, sa guidare l'attacco arrembante degli strumenti così come plasmare ballate struggenti. Gli arrangiamenti essenziali e volutamente grezzi nascondono la natura sofisticata degli Imposters, vale a dire la sua touring band: Steve Nieve, Davey Faragher e Pete Thomas. Pur utilizzando temi a volte già orecchiati, le canzoni hanno un formidabile appeal melodico e pescano dal country, dal jazz, da rock'n'roll, dal soul — dal grande patrimonio della musica americana, insomma. Registrato nel Mississippi, The Delivery Man è infatti idealmente ambientato — musicalmente e liricamente — nel Sud degli Stati Uniti. Alleluia: messi da parte quartetti d'archi e mezzosoprani svedesi, in The Delivery Man Elvis Costello è tornato a fare rock. Basta ascoltare l'incipit: mossa dal basso Gibson pulsante e frenetico di Faragher, "Button My Lip" stabilisce il tono dell'intero lavoro. Nieve batte note jazz (e una citazione di America di Bernstein) sui tasti del suo pianoforte verticale, mentre Elvis gratta letteralmente le corde della sua Gibson Super 400 entrando e uscendo dal mix con la foga d'un dilettante. "Non voglio parlare del governo", esordisce Costello. La sua voce ha l'irriverenza liberatoria del Lennon dei primissimi anni 70: "Terrò chiusa la bocca. finché non sono abbastanza furbo". Visto che questo è un album eclettico e fatto di estremi, al rock-jazz urlato di Button My Lip segue la ballata country-rock da magone "Country Darkness," un gioiello di semplicità abbellito dalla pedal steel di John McFee. Si va su e giù: ecco allora arrivare la prodigiosa "There's A Story In Your Voice," un country-rock dal ritmo serrato in cui Lucinda Williams dà la sua migliore interpretazione della ragazza cattiva. Se "Monkey To Man" affida alla forza propulsiva degli organi Vox e Hammond di Nieve una risposta con cinquant'anni di ritardo a "The Monkey" di Dave Bartholomew, "Bedlam" disegna nuovi scenari musicali da incubo e "Needle Time" è un rock-blues brutale e pieno di stop and go. Il lato gentile dell'album è rappresentato dalla struggente "Nothing Clings Like Ivy," una ballata da standing ovation tipicamente alla Costello, e dal country di "Heart Shaped Bruise," duetto in cui la voce di Emmylou Harris ha modo di ergersi in tutta la sua composta e regale bellezza. Il disco si chiude con "The Scarlet Tide," brano scritto con T Bone Burnett e già incluso nella colonna sonora di Cold Mountain nella versione di Alison Krauss, epilogo per voci (di Costello e ancora della Harris) e ukulele. The Delivery Man contiene altri due brani di Costello già incisi da altri artisti: "Either Side Of The Same Town," che era su Rediscovered di Howard Tate, e "The Judgement," già interpretato da Solomon Burke capace di creare uno scenario epico e tormentato con poche note di pianoforte verticale.

In quanto al protagonista del brano The Delivery Man, in cui Costello porge le parole del ritornello facendo il verso alla voce nasale di Dylan, è un piccolo enigma. L'album è stato ideato come una sorta di concept incentrato sulla vita di questo "fattorino" e sul suo rapporto con tre donne, Vivien, Geraldine e Ivy. Costello ne ideò la figura in una canzone scritta negli anni 80 per Johnny Cash intitolata "Hidden Shame" e ispirata a un fatto di cronaca, la vicenda d'un uomo accusato di avere assassinato un compagno d'infanzia trent'anni prima. All'interno dell'album la narrazione è però tutt'altro che lineare: Costello avrebbe tolto alcuni brani troppo rivelatori sulla natura di Abel, il "delivery man" protagonista, e mischiato la scaletta in modo che le canzoni non fossero presentate nel giusto ordine, aggiungendo pezzi slegati dalla storia come "Bedlam," "Monkey To Man," "Needle Time" e ovviamente i brani scritti in precedenza per altri artisti, che però si prestano alla perfezione alle atmosfere del disco. L'invito è a giocare con i testi e i significati reconditi delle canzoni ricostruendo il puzzle della storia di Abel. Del resto Elvis sa essere un tipo piuttosto giocoso: quest'album e Il Sogno, che esce contemporaneamente per la Deutsche Grammophon e contiene le musiche per il balletto ispirato a Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, sono volti a completare il suo progetto di pubblicare un disco per ogni sottoetichetta delle Universal. Questo gli è venuto maledettamente bene.

Voto: 8,5
Perché: alleluia, Elvis è tornato a fare il cantautore rock. L'album, che nasconde una storia di colpa e delitto, è vitale, divertente, eccitante, scalcagnato e poetico. Forse il disco rock migliore di Costello dai tempi di King Of America.

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Jam, No. 108, October 2004


Claudio Todesco reviews The Delivery Man

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2004-10-00 Jam cover.jpg
Cover.

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