AOSTA. E' uno dei piu' grandi compositori musicali inglesi quello che arriva questa sera sui palco del Teatro Giacosa nel contesto della “Saison culturelle”. E' Declan MacManus, meglio conosciuto con il nome d'arte di Elvis Costello, che è stato uno degli “elementi” che hanno contribuito al rinnovamento della musica rock alla fine degli anni '70, con l'avvento della “New Wave”.
Costello arrivò al successo nel panorama della musica internazionale nel 1976 con il disco “My Aim Is True”. Da allora fu impegnato in tourneé mondiali accompagnato dal suo gruppo “The attractions”. Molte delle sue canzoni sono quindi state riprese e interpretate con successo da artisti come Chet Baker, Roy Orbison, Roger McGuinn e Blur. E ancora collaborazioni con Paul McCartney e Richard Harvey.
Nel concerto di questa sera Costello sarà affiancato,al pianoforte, da Steve Nieve, che è stato definito uno dei musicisti più completi emersi dalla scena punk e new wave della fine degli Anni Settanta. L'esibizione di Costello viene presentata come una raccolta delle sue migliori produzioni, un “diario dell'affascinante e lucida riflessione di un maestro della canzone nel pieno della maturità”.
L'appuntamento con Costello è per le 21, al Teatro Giascosa. L'ingresso costa di 25 mila lire.
MA CHE BEL COSTELLO!
Lunedì 9: il rocker inglese per la prima volta a Torino
Paolo Ferrari
El Teatro Regio riapre al I rock per l'arrivo - per l'Unione Musicale - di uno degli chansonnier più quotati degli ultimi vent'anni. Elvis Costello, londinese, classe 1955, arriva lunedì 9, e non basta certo qualche disco di routine, come "All This Useless Beauty", l'ultimo, a sminuire la portata dell'evento.
Nel 1977, quando pubblicò "My Aim Is True", sembrava un bravo ragazzo a cui i punk ne avrebbero combinate di tutti i colori. Invece, Costello era uno di loro. Un innovatore, un compositore essenziale, fulminante, capace di concentrare in canzoni di tre minuti la fantasia dei Beatles, l'orgoglio dei Clash, l'ispirazione melodica del soul americano, il reggae urbano e un pizzico di dissacrazione zappiana. La fine degli Anni 70 fu gloriosa, con album storici, come «This Year's Model», un signor gruppo, The Attractions, e la produzione degli Specials. Da quel momento in poi, tutto sarebbe stato facile e impossibile per l'Elvis di Albione. Facile fare dischi, per la sua penna d'oro. Ma impossibile riprodurre la sanguigna passione d'un tempo, pur con eccezioni nobili come "King Of America" e "Blood & Chocolate" (del 1986), nonché «Brutal Youth» (1994). Lo scioglimento degli Attractions, poi tornati alla ribalta, collaborazioni a volte avventurose (Burt Bacharach, Paul McCartney), hanno segnato lustri di alterne fortune. Ma il mito, intanto, è alla prima apparizione torinese. Il piano di Steve Nieve degli Attractions accompagnerà voce e chitarra del protagonista. S'inizia alle 21, biglietti a 30 e 50 mila lire. Informazioni: tel. 54.45.23.
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