CREMONA — Il teatro non era del tutto esaurito, ma ieri sera il calore degli applausi ha riempito il Ponchielli. Il secondo appuntamento di Progetto Jazz '98 ha visto l'esibizione del cantautore e chitarrista britannico Elvis Costello, accompagnato nel concerto unplugged dal pianista Steve Nieve.
Personaggio carismatico ed eclettico del panorama internazionale, Costello è stato ingaggiato dai responsabili del festival cremonese per gli importanti legami avuti con il mondo del jazz; in particolare, per gli interventi nelle produzioni di Willner in memoria di Thelonious Monk, di Kurt Weill e di Charlie Mingus.
Costello si è confermato un artista raffinatissimo, ha presentato un concerto molto intimista, che ha strappato applausi in continuazione. Costello, dopo un paio di canzoni ha raccontato in un buffo italiano 'di aver cercato di imparare la nostra lingua, ma la sua professoressa dopo qualche lezione si sarebbe messa le mani nei capelli. Vero animale da palcoscenico, Costello si è fatto amare dalla platea con una mimica contagiosa anche nei momenti in cui non imbracciava la chitarra.
In teatro ci sarebbero stati ancora posti a disposizione e moltissimi spettatori erano arrivati da fuori città: purtroppo il pubblico cremonese ha snobbato l'esibizione di un artista che forse non sarà mai ai primi posti nelle hit pa: rade ma che sarebbe valsa la pena di ascoltare. L'affiatamento con Steve Nieve è stato impressionante; del resto il pianista fa parte degli 'Attractions', gruppo abituale di Costello, ed oltretutto i due hanno alle spalle gia altre tournée in accoppiata, da una delle quali è stato persino registrato un disco quintuplo live composto di cd-singoli.
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