Repubblica, May 26, 2016

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Il personaggio

Gli amici fiorentini raccontano il nuovo spettacolo

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   Fulvio Paloscia

CHI, l'altra sera, è andato nel backstage degli Arcimboldi a Milano per salutarlo, ha trovato un Elvis Costello eccitato in vista della sua data fiorentina, domani al Verdi (20.45, biglietti da 27 a 50 euro). Felice, anche perché al suo live ha voluto anteporre un day off, un giorno libero da impegni (oggi), per poter gustarsi di nuovo la città che, nel 2005, lo accolse inaspettato ospite. Alcuni concerti portoghesi saltati, e l'idea di prendere le valigie e trasferirisi un po' di giorni qui, a Firenze,con la scusa del concerto a Villa Solaria di Sesto, a fare indigestione d'arte ma anche a respirare l'aria più intima, più vitale della città. Guardare negli occhi la gente, osservarla per le strade, nel quotidiano, entrare nella loro vita con la curiosità dei poeti, la stessa che poi ha fatto fiorire tante sue canzoni. E un tuffo nella vita, nella sua vita, è anche questo Detour, il set che approda domani al Teatro Verdi, preceduto nei giorni scorsi dall'uscita di un libro autobiografico, Musica infedele & inchiostro simpatico (edito da Baldini & Castoldi) in cui Elvis Costello racconta chi si cela dietro questa maschera-nom de plume (in omaggio al re del rock'n'roll e alla nonna d'origine italiana). Declan MacManus, per gli amici «Macca», un ragazzo che ama nascondere la sua inquietudine con un paio d'occhialoni, e che ama far scelte poco comode, non prendere le scorciatoie, complicare la semplicità. In questo Detour — fin dal titolo qualcosa di ben poco simile ad un concerto tradizionale, una di quelle deviazioni dallo standard dal vivo che Costello ha sempre amato con l'obiettivo di stabilire un rapporto nuovo, stimolante, confidenziale con il pubblico — Elvis e Declan si stringono la mano, si riflettono l'uno nell'altro come in uno specchio, si raccontano. Declan prima di diventare Elvis, l'infanzia, l'adolescenza, l'acclamazione mondiale, le canzoni più note, quelle più antiche o le più nuove, in entrambi i casi mai registrate. Un racconto incorniciato da una scenografia coloratissima, che riempie i vuoti dell'assenza di una band (Costello è solo con le sue chitarre): un grande televisore vintage, immagini d'epoca, cartelli stradali, a delimitare un luogo astratto, fuori dal tempo e dallo spazio, di cui Costello è l'unico abitante-cittadino, tra sogno, memoria e realtà.

Elvis ritroverà la città che ama, gli amici fiorentini. Non più Ernesto De Pascale, che nel 2005 lo portò ai microfoni di Controradio per una clamorosa intervista: oggi può essere letta nelle pagine del sito del "Popolo del blues". Vi si parla tanto di musica, dell'amore di Costello per l'arte ma anche per i mercati rionali: primo fra tutti quello di Sant'Ambrogio, dove l'artista irlandese amava perdersi. Ritroverà il fotografo canadese James O'Mara; Maria Cassi e Fabio Picchi, che l'accudirono al Teatro del Sale, dove Costello si rifugiò per ascoltare le prove dei gruppi che vi suonavano, attoniti quando scoprivano chi era quel signore nascosto in platea. Lì Costello sedette per applaudire un giovanissimo Alessandro Lanzoni, oggi astro del piano jazz; lì con la moglie, Diana Krall, improvvisò un Happy Birthday per la Cassi, «con l'umiltà dei veri grandi, con quella pienezza di verità che in questo concerto esplode» dice l'attrice e cantante fiorentina, che lo ha applaudito all'Arcimboldi.


IL RITORNO
Elvis Costello (sopra) sarà domani al Teatro Verdi: nel 2005 soggiornò a Firenze diventando un habituée del Teatro del Sale di Fabio Picchi e Maria Cassi che ne divennero buoni amici

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La Repubblica, May 26, 2016


Fulvio Paloscia profiles EC during his 2016 "Detour" tour of Italy.

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2016-05-26 la Repubblica page 01.jpg


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