Repubblica, May 29, 2016

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" UN SOGNO Un sogno musicale in cui perdersi
Da Shakespeare alle melodie di Bacharach"


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   Felice Liperi

Stasera il concerto al Parco della Musica Sul palco l'artista inglese porta con sé gli oggetti di una vita Un grosso televisore, megafoni e volti del passato sono fondale di una passeggiata nella memoria

«UN sogno musicale in cui perdersi »: Elvis Costello presenta così il suo "Detour Solo show" che questa sera lo riporta al Parco della Musica dopo alcuni anni di assenza dalla Capitale. E per rappresentare questo sogno ha deciso di mettere in scena la sua vita circondandosi degli oggetti, immagini e suoni che l'hanno accompagnato nel corso degli anni: un vecchio, enorme televisore, megafoni, chitarre, volti del passato e di oggi. Pezzi e ricordi che non saranno però presenze casuali perché i monitor diffonderanno immagini di suoi vecchi videoclip e istantanee dell'infanzia mentre i megafoni serviranno ad amplificare la sua narrazione verbale.

"Deviazioni" studiate perché la scaletta, pur modificata via via nel tour internazionale, è orientata a ricostruire i fili della memoria musicale di un musicista di straordinario eclettismo, capace di spaziare dalle lettere di Shakespeare alle melodie di Burt Bacharach, da McCartney al country, e di fare del mutamento una forma d'arte. Non a caso, a introdurre il concerto di domenica sarà "Monkey to man" canzone che racconta con l'ironia tipica di Costello l'evoluzione dalla scimmia all'uomo. Poi il racconto della metamorfosi musicale seguirà il percorso degli episodi raccontati nella autobiografia, uscita in Italia con il titolo di "Musica infedele e inchiostro simpatico", per rispondere all' urgenza di mettere in scena la propria storia personale e dare identità al suo prodigioso eclettismo. Basta ricordare il memorabile tour in cui, accompagnato dai fedeli Attractions, Costello decideva la scaletta in diretta facendo girare una ruota dove erano scritti molti dei suoi brani. Ma ora dal vivo, sia pure in versione solitaria, metterà insieme anche i suoni che l'hanno accompagnato nei concerti, quelli acustici in "Brilliant mistake" o "Shipbuilding" per la cui esecuzione ha raccontato scherzosamente di utilizzare un pianoforte prestato dalla moglie, la celebre stella del vocal jazz Diana Krall. Poi le vampate elettriche, con la fedele Fender Jazzmaster che lo accompagnano dagli esordi post punk, nelle versioni di "Watching the detectives" e "Complicated shadows", canzone omaggio al mondo poliziesco del cinema americano che verrà proposta in una versione aspra e dilatata. Poi, sdoppiando la presenza sul palco in una sorta di alter ego speciale, Costello entrerà nei panni del crooner per ammaliare il pubblico con classici come "Almost blue" e "All or nothing at all". Citazioni che non sono solo pezzi di un'autobiografia creativa ma omaggi anche a quei musicisti che l'hanno ispirato, come Allen Toussaint, "la voce di New Orleans" scomparso recentemente, che Costello ricorderà in questo "Detour Solo Show" con "Ascension Day", uno dei primi brani previsti in scaletta, dedicato alla rinascita di New Orleans dopo il passaggio dell'uragano Katrina.

"Deviazioni" quindi come racconti affettivi che tornano nei ricordi della sua infanzia e dell'importante rapporto con il padre cantante che nel finale dello spettacolo, appare negli schermi mentre canta "If I had a hammer", proprio prima dei bis nei quali Costello presenterà alcuni dei suoi brani più amati, da "Everyday I write the book" a "Alison" fino alla conclusione con "I want you" uno dei titoli che sintetizzano meglio la sua mutazione dal brit soul al pop, dal jazz fino alla maturità dei tempi moderni.

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La Repubblica, May 29, 2016


Felice Liperi previews Elvis Costello and Larkin Poe on Sunday, 29 May 2016 at Sala Santa Cecilia, Rome, Italy.


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