Dell'album The Juliet Letters ha già scritto su Rockstar il musicologo Hal Willner e la pubblicazione di un video niente può aggiungere alle lodi già in abbondanza tessute. Il supporto visivo è scamo spartano, con Costello che intona le canzoni, leggendo (o fingendo di leggere) da un grosso libro, e il quartetto d'archi
che esegue, composto come si conviene. Non ci sono frac e l'atmosfera è informale, ma rigoroso; il volto di Costello si prodiga in una gamma infinita di espressioni (possibile che non abbiano mai pensato di farlo recitare?). Cambiamenti di luce, ambienti e mobili coperti da lenzuola candide: questo è quel poco che si concede come cornice alla sequenza di canzoni per voce e quartetto d'archi. Intervistati, tutti i membri dell'ensemble classico si prodigano in elogi alle capacità musicali di Costello e raccontano del loro primo incontro, avvenuto qualche anno fa durante un concerto del quartetto ("Stavamo per entrare in scena, quando qualcuno venne a dirci che Elvis Costello era in sala") e di quanto per tutti questa esperienza sia stata gratificante e di grande arricchimento artistico. L'operazione va più interpretata come "video-disc" che come video vero e proprio. La durato è di circa 53 minuti.