Buscadero, April 1994

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Elvis Costello — Le attrazioni di Elvis


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   Paolo Vites

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Direttamente dall'aeroporto dove un volo da Londra l'ha portato a Milano, Elvis Costello si presenta alla conferenza stampa con circa trenta minuti, sopportabili, di ritardo.

Note di contorno: abbastanza ingrassato nonostante il ritorno al classico look vincente di fine anni settanta — quello alla Buddy Holly per intenderci — e l'aria furbetta che lo contraddistingue da sempre.

Difficilmente, ma questo è già stato detto tante volte in passato, qualcuno per strada potrebbe scambiarlo per una rockstar, ma questo gli ha permesso di passare un mese intero a Firenze con la moglie poche settimane fa senza particolari problemi a seguire un corso di lingua italiana. Un paese che ama particolarmente, l'Italia, come la divertente frasetta che ha incluso nel book del nuovo disco lascia intendere. Ed è proprio da lì che parte la nostra «press-conference».


Mia moglie, quando eravamo in Italia seguiva questo corso di lingua. Fui attratto da certe parole specifiche nella vostra lingua, e volevo fare una dedica particolare alla gente di tutto il mondo, così passai molte ore a cercare di tradurla, capendo alla fine che non ero un buon studente di italiano.

Cosa c'è dietro questo ritorno al passato: il look di fine anni settanta, il ritorno in studio con gente come Nick Lowe e il tuo vecchio gruppo degli Attractions...

Ho ritrovato il rasoio e le forbici che avevo perso... Ai tempi in cui suonavo con gli Attractions, anni fa, era il momento giusto per quel tipo di musica e loro erano il gruppo adatto. In seguito ho fatto altre esperienze musicali, e non avevo bisogno di quei musicisti. In particolare, l'esperienza con il Brodsky Quartet mi ha aperto strade che non avevo mai toccato prima. Cerco di fare più esperienze in campi diversi. Adesso sono tornato a cose più essenziali, con i musicisti funzionali a questo tipo di musica.

In questo disco però hai suonato tutte le chitarre e altri strumenti. Sembra che tu non abbia molto bisogno di un gruppo per incidere....

Ho suonato le chitarre, ma il basso solo in un paio di pezzi. Non posso davvero suonare la batteria o sostituirmi a Nick Lowe....

Questo disco è stato fatto per te stesso, o serve a rassicurare i vecchi fans un po' disorientati dai continui cambiamenti?

Non lo so, credo che i vecchi fans legati ai primi dischi troveranno un forte aggancio a quel suono, altri mi ascolteranno per la prima volta, ma ho scritto per questo disco delle canzoni che non potevano essere suonate che così.

Juliet Letters: dobbiamo considerarlo un episodio sporadico, o ci sarà in seguito in futuro?

La musica è un campo aperto: non ci sono pregiudiziali. Recentemente ho cantato un brano di Kurt Weill in un film su di lui, so che in Scandinavia hanno chiesto ad altri musicisti di fare un lavoro analogo al mio con il Brodsky Quartet...

Il titolo del disco Brutal Youth è un riferimento alla tua giovinezza o si riferisce alle nuove leve della scena musicale?

No, il titolo sono solo due parole che descrivono il contenuto dei 15 brani, in modo da rendere curiosi su ciò che si ascolterà. Le canzoni si riferiscono in modo diverso a questo titolo. L'atto forse più brutale dell'uomo è la sua giovinezza, ma Brutal Youth non ha un significato specifico, è solo che nelle canzoni del disco si parla anche di queste due cose.

La tua collaborazione con Paul McCartney: un fantasma suscitato dai Beatles che andrà avanti ancora....

La musica dei Beatles è stata una grossa influenza quando ero ragazzo, ovviamente, ma non è che abbia un debito particolare con loro. Certo, lavorare con Paul McCartney mi ha fatto accorgere ancora di più di quanto i Beatles siano stati importanti per me, ma non altro.

In passato hai avuto degli agganci con la musica country: è una cosa che ancora senti importante?

Si, ci sono autori di musica country che mi hanno influenzato, ed anche quando scrivevo questo nuovo disco ho ritrovato inconsciamente dei passaggi che non puoi dire esattamente di che genere siano, probabilmente hanno a che vedere con la musica country.

È vera la voce che qualcuno voglia incidere un tuo brano in versione country?

Si. È il brano "Still Too Soon To Know" del nuovo disco, altamente raccomandato....

Sai già chi sarà l'artista a inciderlo?

Si.

Puoi dire chi è?

No. (risate) È un segreto.

È un cantante o un gruppo?

È un gruppo, un gruppo nuovo che ancora non ha deciso il proprio nome, così non posso dirlo.

È vero che stai lavorando a un album di cover, di brani altrui?

Si, l'ho anche già finito. L'ho registrato prima di Mighty Like A Rose, ma poi per via di «Juliet Letters» è stato rimandato, e ora è stato rimandato ancora per via di questo disco. Sarà una sorpresa quando uscirà, non vi dico di chi sono le canzoni, ma spero che esca entro l'anno, o forse l'anno prossimo.

Ci può specificare il contenuto dei brani di questo nuovo disco?

Bè, ci sono diversi significati. 11 primo brano parla di una figlia e di sua madre che hanno dei problemi, e questo perché la madre vuole apparire più giovane della figlia, prendere il suo posto. La seconda canzone "Kinder Murder" parla di un ragazzo violento, ed è letteralmente dedicata alla «giovinezza brutale», e così via, ogni canzone si riferisce a questa Brutal Youth in modo diverso.

Ci sono riferimenti tuoi personali, in questa «giovinezza brutale?»

No, ci sarà qualche riferimento, qualche fatto personale ma non ho avuto una giovinezza «violenta» o problematica. Non ho voluto scrivere un diario della mia vita.

È indiscreto chiederti quanto tua moglie contribuisce nel tuo lavoro?

No, non è assolutamente indiscreto. Mia moglie mi aiuta moltissimo, come nel brano che abbiamo scritto insieme per la colonna sonora di Short Cuts, e così altre volte. Questo non succede sempre perché a volte per lavoro ci troviamo in paesi diversi.

Hai fatto anche il produttore per altri artisti, per esempio i Pogues: è una cosa che ti interessa in modo particolare?

Non considero me stesso un produttore, eccetto che per i miei dischi. Penso che un produttore finisca sempre per schiacciare, rovinare il lavoro di un gruppo...

Quindi consideri il lavoro che hanno fatto gli altri produttori con i Pogues in modo negativo?

Non è molto gentile da parte mia dirlo, ma credo di si. Ma è un punto di vista personale, essendo la musica una forma d'arte, la cosa è molto soggettiva. C'è chi può dire che io ho rovinato il mio disco «Mighty Like A Rose» con una eccessiva produzione, con troppi strumenti, ma io ritengo di no, quindi è difficile esprimere un giudizio in questo senso.

Quando comincerà il nuovo tour?

A maggio cominceremo dal Canada, e saremo negli Stati Uniti a giugno. Questo è un peccato perché non potrò seguire i campionati mondiali di calcio, quindi verremo in Inghilterra e in Europa... Sarà un problema, perché adesso siamo amici, ma dopo la prima partita dei campionati saremo uno contro l'altro...

Nick Lowe sarà con te?

Purtroppo no perché sarà impegnato a promuovere il suo disco, ci saranno gli altri Attractions.

Chi vincerà i mondiali di calcio?

La Repubblica d'Irlanda, ovviamente!

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Buscadero, No. 146, April 1994


Paolo Vites interviews Elvis Costello.


Davide Sapienza reviews Brutal Youth.

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Page scans.


Brutal Youth

Elvis Costello

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   Davide Sapienza

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Il MacManus più famoso del pop-regno torna al suo habitat, quello delle «armed forces» musicali da sempre in forza al Buddy Holly di sua Maestà Pop, con un tiro e una scrittura che sono vicine alla "Ship of Fools" dei Grateful Dead ascoltata tre anni fa su Deadicated.

Brutal Youth è un signor disco che deve più ai Beatles che ai quartetti del Brandeburgo, più agli anni '60 e al concetto della «small music» di Mitchell Froom, co-produttore dell'opera, che ama giocosamente mettere fuori luogo le cose della musica. In questo disco mette fuori posto la nuova regola del pop, semplice e stringato e anche un po' deficiente, per disegnare a Costello arredamenti sonori inediti in questi locali frequentati da oltre quindici anni.

La magistralità di Brutal Youth sta dunque in una serie di piccoli giochi che rendono il ritocco e la miniatura protagonisti: una sorta di lente deformante che in "Clown Strike" pretende, riuscendoci, di vendere un blues all'altare del pop e al contrario nell'entusiasmante "London's Brilliant Parade", una canzone ricca di idee e di lavoro, visionaria come un Dickens di fine millennio col vezzo da Mark Twain che riporta il pop alla sua statura più nobile (una memoria Kinks, periodo "Dedicated Follower of Fashion"?). Non un lavoro di genio scolpito come quello degli XTC o del Martin Newell del bel The Greatest Living Englishman.

Né picchi di follia generazionale di un Robyn Hitchcock: in Costello le nevrosi si macinano nel mulino della melodia e del Genere intercalando citazioni a palpiti, come nella bella "Still Too Soon To Know" o la struggiduri "Favourite Hour".

"You Tripped At Every Step", la tipica ballata alla Costello, proietta le sottili architetture verso un'attrezzature scenica che si pone leggermente fuori luogo. "20% Amnesia" (bellissima!), "Sulky Girl" e "My Science Fiction Twin" sono un campionario di penna esperta e valida al servizio della canzone, un bel contributo a quella «britishness» che mantiene intatta il suo fascino.

"Kinder Murder", "13 Steps Lead Down", "Rocking Horse Road" ci porgono un Costello che ha voglia di agitare le acque chete del suo stagno spesso impenetrabile: rispetto alle prove che abbiamo sentito sul tributo a Mingus e al recente sodalizio con Rob Wasserman, c'è del calore che si pensava lontano da questo personaggio.

Brutal Youth può essere tante cose: queste quindici canzoni sono un tempo musicale immutabile, delicato, forse più facile da giudicare quando non sarà più una novità che spinge a sbilanciare il metro del giudizio. Perché l'opinione sentita è un sentimento di unicità, una «experience» che è rara nella musica pop e rock. Da ascoltare con attenzione e curiosità.

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Photo by Fabio Nosotti.
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Cover and contents page.
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Magazine scans thanks to Fulvio Fiore.

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