Ondarock, October 23, 2018

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Elvis Costello & The Imposters

Look Now
2018 (Concord) | pop, songwriter

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  Gianfranco Marmoro

7.5

Piaccia o non piaccia, Elvis Costello è un musicista che ha scandito con i suoi album il trascorrere di un'epoca: con un pop’n’roll mutevole nella forma, finto-ribelle, di elevata caratura compositiva, ha tracciato un percorso tra i più originali del cantautorato pop.

Ed è forse questo il motivo che mi ha fatto avvicinare con molta cautela al nuovo album “Look Now”, anche in virtù della sparuta produzione discografica dell’ultimo decennio, un periodo durante il quale, nonostante le pur buone prove del 2010 (“National Ransom”) e del 2013 (“Wise Up Ghost” in collaborazione con i Roots), il musicista sembrava aver perso in parte il tocco magico.

Da qui la scelta di lasciar scorrere in sottofondo, quasi con indifferenza, il nuovo progetto a nome Elvis Costello And The Imposters (tra gli altri Pete Thomas e Steve Nieve), dimentico dell’enorme onestà intellettuale e artistica che da sempre ne ha contraddistinto l’operato. La buona notizia è che “Look Now” non è un tentativo maldestro di rientrare per il rotto della cuffia nel cuore e nelle orecchie del pubblico. Le argomentazioni sono valide e degne di rispetto: celebrare il ventesimo anniversario dell’encomiabile collaborazione con Burt Bacharach.

Il vantaggio di Elvis Costello è quello di poter saccheggiare nel proprio repertorio e assemblare tanti album come “Look Now”. Ma grazie a quella beffarda leggiadria che ha contrassegnato i suoi tempi migliori, l’autore mette insieme una raccolta di canzoni non solo credibile, ma perfino affascinante. Sono infatti numerosi i brani che catturano l’attenzione anche durante il più distratto degli ascolti possibili (mentre conversate, o durante la visione della decima replica di un documentario su Focus). Questo accade non solo in virtù della familiarità dello stile - l’album è quasi un incrocio tra “Punch The Clock” e “Imperial Bedroom” - ma soprattutto a causa dell’evidente qualità della scrittura.

Elvis Costello rinnova il sodalizio con Burt Bacharach in ben tre brani (“Don’t Look Now”, “Photographs Can Lie” e “He’s Given Me Things”) i quali, seppur elaborati con le consuete trame pop in chiave orchestrale e jazz, non sono privi dell'antico slancio creativo.

Non ci sono solo autocitazioni musicali in “Look Now”: per l’introduttiva “Under Lime”, l’autore riporta in vita uno dei tanti personaggi delle sue canzoni (Jimmie da “Jimmie Standing In The Rain”), celebrandone il ritorno con un delizioso baroque-pop-beat.

Sacro e profano tornano a convivere nell’apparente contrasto tra l’irruenza di “Mr. & Mrs. Hush” e la sensualità r&b di “Burnt Sugar Is So Bitter” (scritta in coppia con Carole King), ma è solo un’illusione: entrambi i pezzi sono frutto del costante amore di Costello per le radici della musica americana.

Tra le dodici tracce (sedici nella deluxe edition), è agevole trovare almeno un paio di canzoni da aggiungere ai classici di Elvis: che sia il toccante lirismo di “Stripping Paper”, il malinconico tono empio di rassegnazione di “I Let The Sun Go Down” (Costello vs Brexit) o il delizioso soul alla Sam Cooke di “Unwanted Number”, non importa. La sensazione costante che accompagna l'ascolto di “Look Now” è quella di un artista che sembra aver non tanto ritrovato l’ispirazione (in verità mai persa), quanto la capacità di offrire un insieme organico e appassionante.

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Ondarock, October 23, 2018


Gianfranco Marmoro reviews Look Now.

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Look Now album cover.jpg

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