Il Popolo del Blues, April 2006: Difference between revisions

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''Elvis Costello returns to jazz music with Metropole Orkest, for a wonderful live album with some of his classics in explosive versions.''
'''Elvis Costello returns to jazz music with Metropole Orkest, for a wonderful live album with some of his classics in explosive versions.
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Elvis Costello, piaccia o no, è personaggio con cui ogni appassionato di musica deve in qualche modo fare i conti. Te lo ritrovi spesso di fronte, vuoi che tu sia appassionato di rock, di musica roots, di jazz, di pop, prima o poi compare lui e ti stende con una delle sue magie. Non che tutto gli riesca sempre in modo talmente eccellente da poterlo definire un genio, ma comunque va tenuto conto della sua dilagante ispirazione. Nel caso di questo recentissimo live, ''My Flame Burns Blue'', inciso nel corso della sua esibizione al North Sea Jazz con la Metropoli Orkest diretta da Vince Mendoza, la parola geniale, è d’obbligo. Si tratta infatti di una sorta di riassunto di tutti i suoi contatti precedenti con il jazz o come lui stesso ha detto: “di tutte le cose non fatte con la chitarra in mano”. Il suo ultimo album per la Deutsche Grammophon, teorizzava un pop sinfonico dal chiaro impatto jazz, qui siamo in territori non molto differenti ma con una potenza e una carica diversa. Anzi nettamente diversa. Si parte con Hora Decubitus, musica di Charles Mingus e parole di Costello, che ci trascina per oltre cinque minuti di grande jazz con tanto di maestoso assolo centrale di chitarra di Peter Tiehuis che spezza il ritmo e riparte in un interplay perfetto con l’orchestra; si prosegue con la bella rilettura della poetica Favorite Hour con il piano di Steve Nieve in bella evidenza, per passare subito dopo alla travolgente That’s How You Got Killed Before di Dave Bartholomew che apre il sipario a piccole perle come Clubland o a grandi classici di Costello come Almost Blue, quest’ultima baciata da una performance vocale da brividi. Soprendenti sono inoltre le rieletture di Episode Of Blonde da ''When I Was Cruel'', e per tornare ancora più indietro nel tempo quella di Watchign The Detectives in una versione in perfetto stile crooner. Chiude il disco, uno dei capolavori della produzione di Costello, God Give Me Strength, scritta con Burt Bachrach e qui presentata in una versione da pelle d’oca. Piccola nota di colore finale, la presenza come bonus cd di una selezione di brani tratti da ''Il Sogno'', la colonna sonora del balletto ''Sogno di Una Notte di Mezza Estate'', composto per le celebrazioni di Bologna Capitale Europea Della Cultura.
Elvis Costello, piaccia o no, è personaggio con cui ogni appassionato di musica deve in qualche modo fare i conti. Te lo ritrovi spesso di fronte, vuoi che tu sia appassionato di rock, di musica roots, di jazz, di pop, prima o poi compare lui e ti stende con una delle sue magie. Non che tutto gli riesca sempre in modo talmente eccellente da poterlo definire un genio, ma comunque va tenuto conto della sua dilagante ispirazione. Nel caso di questo recentissimo live, ''My Flame Burns Blue'', inciso nel corso della sua esibizione al North Sea Jazz con la Metropoli Orkest diretta da Vince Mendoza, la parola geniale, è d’obbligo. Si tratta infatti di una sorta di riassunto di tutti i suoi contatti precedenti con il jazz o come lui stesso ha detto: "di tutte le cose non fatte con la chitarra in mano."


Il suo ultimo album per la Deutsche Grammophon, teorizzava un pop sinfonico dal chiaro impatto jazz, qui siamo in territori non molto differenti ma con una potenza e una carica diversa. Anzi nettamente diversa. Si parte con "Hora Decubitus," musica di Charles Mingus e parole di Costello, che ci trascina per oltre cinque minuti di grande jazz con tanto di maestoso assolo centrale di chitarra di Peter Tiehuis che spezza il ritmo e riparte in un interplay perfetto con l’orchestra; si prosegue con la bella rilettura della poetica "Favourite Hour" con il piano di Steve Nieve in bella evidenza, per passare subito dopo alla travolgente "That’s How You Got Killed Before" di Dave Bartholomew che apre il sipario a piccole perle come Clubland o a grandi classici di Costello come Almost Blue, quest’ultima baciata da una performance vocale da brividi.
Soprendenti sono inoltre le rieletture di "Episode Of Blonde" da ''When I Was Cruel'', e per tornare ancora più indietro nel tempo quella di "Watching The Detectives" in una versione in perfetto stile crooner. Chiude il disco, uno dei capolavori della produzione di Costello, "God Give Me Strength," scritta con Burt Bacharach e qui presentata in una versione da pelle d’oca. Piccola nota di colore finale, la presenza come bonus cd di una selezione di brani tratti da ''Il Sogno'', la colonna sonora del balletto ''Sogno di Una Notte di Mezza Estate'', composto per le celebrazioni di Bologna Capitale Europea Della Cultura.


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Il Popolo del Blues

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My Flame Burns Blue

Elvis Costello

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   Salvatore Esposito

Elvis Costello returns to jazz music with Metropole Orkest, for a wonderful live album with some of his classics in explosive versions.

Elvis Costello, piaccia o no, è personaggio con cui ogni appassionato di musica deve in qualche modo fare i conti. Te lo ritrovi spesso di fronte, vuoi che tu sia appassionato di rock, di musica roots, di jazz, di pop, prima o poi compare lui e ti stende con una delle sue magie. Non che tutto gli riesca sempre in modo talmente eccellente da poterlo definire un genio, ma comunque va tenuto conto della sua dilagante ispirazione. Nel caso di questo recentissimo live, My Flame Burns Blue, inciso nel corso della sua esibizione al North Sea Jazz con la Metropoli Orkest diretta da Vince Mendoza, la parola geniale, è d’obbligo. Si tratta infatti di una sorta di riassunto di tutti i suoi contatti precedenti con il jazz o come lui stesso ha detto: "di tutte le cose non fatte con la chitarra in mano."

Il suo ultimo album per la Deutsche Grammophon, teorizzava un pop sinfonico dal chiaro impatto jazz, qui siamo in territori non molto differenti ma con una potenza e una carica diversa. Anzi nettamente diversa. Si parte con "Hora Decubitus," musica di Charles Mingus e parole di Costello, che ci trascina per oltre cinque minuti di grande jazz con tanto di maestoso assolo centrale di chitarra di Peter Tiehuis che spezza il ritmo e riparte in un interplay perfetto con l’orchestra; si prosegue con la bella rilettura della poetica "Favourite Hour" con il piano di Steve Nieve in bella evidenza, per passare subito dopo alla travolgente "That’s How You Got Killed Before" di Dave Bartholomew che apre il sipario a piccole perle come Clubland o a grandi classici di Costello come Almost Blue, quest’ultima baciata da una performance vocale da brividi.

Soprendenti sono inoltre le rieletture di "Episode Of Blonde" da When I Was Cruel, e per tornare ancora più indietro nel tempo quella di "Watching The Detectives" in una versione in perfetto stile crooner. Chiude il disco, uno dei capolavori della produzione di Costello, "God Give Me Strength," scritta con Burt Bacharach e qui presentata in una versione da pelle d’oca. Piccola nota di colore finale, la presenza come bonus cd di una selezione di brani tratti da Il Sogno, la colonna sonora del balletto Sogno di Una Notte di Mezza Estate, composto per le celebrazioni di Bologna Capitale Europea Della Cultura.


Tags:  My Flame Burns BlueDeutsche GrammophonMetropole OrkestNorth Sea Jazz FestivalVince MendozaHora DecubitusCharles MingusPeter TiehuisFavourite HourSteve NieveThat's How You Got Killed BeforeDave BartholomewClublandAlmost BlueEpisode Of BlondeWhen I Was CruelWatching The DetectivesGod Give Me StrengthBurt BacharachIl Sogno

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Il Popolo del Blues, April 2006


Salvatore Esposito reviews My Flame Burns Blue and Il Sogno.

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