PARIGI — Sting ed Elvis Costello, due nomi mitici del rock, saranno i protagonisti dell’opera contemporanea del compositore inglese Steve Nieve, Welcome to the voice, in scena per la prima volta al Théatre du Châtelet per cinque rappresentazioni a partire dal prossimo 20 novembre.
Un incontro audace tra rock e musica lirica: al fianco di Sting, che nello spet- tacolo interpreterà Dioniso, il dio greco del vino nello spirito e un operaio metallurgico nella vita, e di Costello, nei
panni di un commissario di polizia, ci saranno giovani cantanti lirici d’eccezione come i soprano Sylvia Schwartz (ha debuttato con Zerlina nel Don Giovanni diretto da Gustavo Dudamel alla Scala di Milano nel settembre del 2006), Anna Gabler, Sonya Yoncheva e il mezzo-soprano Marie-Ange Todorovitch. Presente nello spettacolo, in veste dell’amico di Dioniso, anche il figlio di Sting, Joe Sumner, il cantante del gruppo rock inglese Fiction Plane.
«Le caratteristiche vocali, liriche e rock, nell’opera non dovranno assolutamente essere annientate, nè nel loro stile, nè nella loro interpretazione. La loro combinazione dovrà produrre un effetto ancora più marcato, un’esaltazione ulteriore», spiega Nieve — per vent’anni pianista del gruppo londinese di Elvis Costello The Attraction con il bassista Bruce Thomas e il batterista Pete Thomas — che ha prodotto quest’opera con la sua compagna, la francese Muriel Teodori, di formazione filosofa e psicologa, che ne ha scritto il libretto e la scenografia.
«La storia di Welcome to the voice è estremamente elementare e totalmente utopica — osserva Teodori —. È quella di Dioniso, un operaio metallurgico, figlio di un immigrato greco, che si innamora di una voce. La sua ossessione si traduce poi nella passione per Lily, la cantante d’opera a cui appartiene questa voce».
Alla fine, a differenza di quello che ci si potrebbe attendere da un’opera «non muore nessuno — continua la librettista —. Dioniso vuole convincere la sua diva che il loro amore può trionfare su tutte le differenze. L’ultima parola dello spettacolo sarà un corale ‘sì’».
«Ho incontrato Sting con il suo gruppo i Police durante il rock’n’roll of Fame del 2003, eravamo seduti allo stesso tavolo — racconta Nieve —, gli ho parlato del mio progetto, Welcome to the voice, e a lui è subito piaciuto. Era entusiasta e impaziente di provare a cantare al fianco di un soprano, vedere che effetto faceva come queste voci potevano sposarsi. Così abbiamo iniziato a lavorare assieme a quest’opera».
Durante lo spettacolo ci sa- ranno diverse improvvisazioni dei musicisti per cui ogni rappresentazione sarà ogni volta un po’ diversa. La location dell’opera è lo stesso Théatre du Châtelet e la scena
si svolge nell’arco di 24 ore per cui le luci avranno un ruolo fondamentale, scandiranno il tempo. I costumi saranno moderni ma con riferimenti mitologici, abbastanza monocromatici.
L’orchestra sarà in gran parte composta da strumenti a corda, e chi si aspetterà di trovare un concerto rock resterà probabilmente deluso.
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