Suono, January 24, 2013: Difference between revisions

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Ok, avrà l'aria un po' arrogante e antipatica, un ego grande come una montagna, la sua produzione sarà molto variabile, ogni disco una strada nuova e non sempre asfaltata, e negli ultimi anni sarà anche un po' in defiance, ma ci sono canzoni di Costello che meriterebbero molta più fama di quella che il pubblico, in particolare italiano, gli tributa. Canzoni che potrebbero trovare uno spazio nel cuore vicino a Springsteen, Neil Young e magari persino Lennon.Di regola le collection non sono un posto buono dove ascoltare un artista: mancano di quell'unitarietà e di quella coerenza che fanno di un disco un disco. Ma le canzoni di Costello fanno eccezione persino in quello: penso ad una raccolta come ''Takin' Liberties'' che è sempre stata una dei miei dischi preferiti (nella edizione british: ''Ten Bloody Marys & Ten How's Your Fathers''). ''In Motion Pictures'' è una raccolta con un tema particolare, le canzoni di Elvis che sono state utilizzate come colonne sonore al cinema. Apparentemente un campo riservato ai fans only per recuperare qualche oscuro souvenir mancante. Niente di tutto questo: per un gioco del destino, o per un inatteso buon gusto dei produttori cinematografici, o ancora per l'assoluta classe di Elvis, ''In Motion Pictures'' è un'emozionante, commovente, toccante raccolta di gioielli che non solo possono entusiasmare il fan, ma che costituiscono un'occasione unica per quegli ascoltatori (troppi) che per un motivo o per l'altro Elvis Costello non lo conoscono o non lo amano (ancora) abbastanza. Quindici pezzi in un assoluto crescendo di climax. Brani per lo più non scritti appositamente ma pescati dai registi fra i suoi dischi, ma talora anche persi nelle pieghe più nascoste della sua imponente discografia. Si parte con le tipiche Accidents Will Happen (da ''Armed Forces'' per ''E.T.'') e Lover's Walk (da ''Trust'' per il film ''The Shape Of Things''). Miracle Man (dal disco d'esordio ''My Aim Is True'' per ''Il Padrino pt III''). Il primo tuffo al cuore arriva con Life Shrinks (da ''Brutal Youth'', scritto per ''The War Of Buttons''), un evocativo lento beatlesiano immerso in quella tensione che Elvis sa creare così bene, anche se termina con un buffo piffero e orchestra che sa vagamente di banda irlandese. Crawling To The USA (''Americathon'') è un buffo pezzo surf che risale ai tempi in cui lui e Lowe giocavano a fare la Stax e la Motown. Seven Day Weekend è un duetto con Jimmy Cliff inciso in ''Blood & Chocolate'' per il film ''Club Paradise''. Days (da ''Fino alla Fine del Mondo'' di Win Wenders) è una godibile cover di una delle canzoni più belle dei Kinks. ''I Want You'' (dal film omonimo di Michael Winterbottom) è uno dei tesi highlight di Elvis. You Stole My Bell è un lento da ''The Family Man'', quel film dove un Nicolas Cage manager odioso si trasforma in un simpatico gommista, e dove si insegna che non sono i soldi a dare la felicità. My Mood Swings è un cult, un rock & roll con T-Bone Burnett che suona nel ''Grande Lebowski''. Oh Well è un raga orientaleggiante da ''When I Was Cruel'', usato nel film ''Prison Song''. God Give Me Strength è il bel pezzo orchestrale del disco con Burt Bacharach, usato in ''Grace Of My Heart'' (La grazia nel cuore). Con Sparklin' Day (''One Day'' / Un giorno) l'atmosfera si fa romantica, fino a scivolare nella languida She (''Notting Hill'', con Hugh Grant e Julia Roberts), cover di successo di un Charles Aznavour. Chiude su una nota scherzosa A Town Called Big Nothing, uno strumentale / recitato western della MacManus Gang da ''Blood & Chocolate'', per il film Diritti all'Inferno (''Straight to Hell'') con Joe Strummer e Jim Jarmusch.Una compilation che mi sento di consigliare anche a chi deve ancora addentare l'arte di Declan Patrick MacManus aka Elvis Costello.
Ok, avrà l'aria un po' arrogante e antipatica, un ego grande come una montagna, la sua produzione sarà molto variabile, ogni disco una strada nuova e non sempre asfaltata, e negli ultimi anni sarà anche un po' in defiance, ma ci sono canzoni di Costello che meriterebbero molta più fama di quella che il pubblico, in particolare italiano, gli tributa. Canzoni che potrebbero trovare uno spazio nel cuore vicino a Springsteen, Neil Young e magari persino Lennon.Di regola le collection non sono un posto buono dove ascoltare un artista: mancano di quell'unitarietà e di quella coerenza che fanno di un disco un disco. Ma le canzoni di Costello fanno eccezione persino in quello: penso ad una raccolta come ''Takin' Liberties'' che è sempre stata una dei miei dischi preferiti (nella edizione british: ''Ten Bloody Marys & Ten How's Your Fathers''). ''In Motion Pictures'' è una raccolta con un tema particolare, le canzoni di Elvis che sono state utilizzate come colonne sonore al cinema. Apparentemente un campo riservato ai fans only per recuperare qualche oscuro souvenir mancante. Niente di tutto questo: per un gioco del destino, o per un inatteso buon gusto dei produttori cinematografici, o ancora per l'assoluta classe di Elvis, ''In Motion Pictures'' è un'emozionante, commovente, toccante raccolta di gioielli che non solo possono entusiasmare il fan, ma che costituiscono un'occasione unica per quegli ascoltatori (troppi) che per un motivo o per l'altro Elvis Costello non lo conoscono o non lo amano (ancora) abbastanza. Quindici pezzi in un assoluto crescendo di climax. Brani per lo più non scritti appositamente ma pescati dai registi fra i suoi dischi, ma talora anche persi nelle pieghe più nascoste della sua imponente discografia. Si parte con le tipiche Accidents Will Happen (da ''Armed Forces'' per ''E.T.'') e Lover's Walk (da ''Trust'' per il film ''The Shape Of Things''). Miracle Man (dal disco d'esordio ''My Aim Is True'' per ''Il Padrino pt III''). Il primo tuffo al cuore arriva con Life Shrinks (da ''Brutal Youth'', scritto per ''The War Of Buttons''), un evocativo lento beatlesiano immerso in quella tensione che Elvis sa creare così bene, anche se termina con un buffo piffero e orchestra che sa vagamente di banda irlandese. Crawling To The USA (''Americathon'') è un buffo pezzo surf che risale ai tempi in cui lui e Lowe giocavano a fare la Stax e la Motown. Seven Day Weekend è un duetto con Jimmy Cliff inciso in ''Blood & Chocolate'' per il film ''Club Paradise''. Days (da ''Fino alla Fine del Mondo'' di Win Wenders) è una godibile cover di una delle canzoni più belle dei Kinks. ''I Want You'' (dal film omonimo di Michael Winterbottom) è uno dei tesi highlight di Elvis. You Stole My Bell è un lento da ''The Family Man'', quel film dove un Nicolas Cage manager odioso si trasforma in un simpatico gommista, e dove si insegna che non sono i soldi a dare la felicità. My Mood Swings è un cult, un rock & roll con T-Bone Burnett che suona nel ''Grande Lebowski''. Oh Well è un raga orientaleggiante da ''When I Was Cruel'', usato nel film ''Prison Song''. God Give Me Strength è il bel pezzo orchestrale del disco con Burt Bacharach, usato in ''Grace Of My Heart'' (La grazia nel cuore). Con Sparklin' Day (''One Day'' / Un giorno) l'atmosfera si fa romantica, fino a scivolare nella languida She (''Notting Hill'', con Hugh Grant e Julia Roberts), cover di successo di un Charles Aznavour. Chiude su una nota scherzosa A Town Called Big Nothing, uno strumentale / recitato western della MacManus Gang da ''Blood & Chocolate'', per il film Diritti all'Inferno (''Straight to Hell'') con Joe Strummer e Jim Jarmusch.Una compilation che mi sento di consigliare anche a chi deve ancora addentare l'arte di Declan Patrick MacManus aka Elvis Costello.
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ELVIS COSTELLO

In Motion Pictures


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Eleonora Bagarotti & Blue Bottazzi

Casa discografica: Um - Universal
Genere: Rock

Ok, avrà l'aria un po' arrogante e antipatica, un ego grande come una montagna, la sua produzione sarà molto variabile, ogni disco una strada nuova e non sempre asfaltata, e negli ultimi anni sarà anche un po' in defiance, ma ci sono canzoni di Costello che meriterebbero molta più fama di quella che il pubblico, in particolare italiano, gli tributa. Canzoni che potrebbero trovare uno spazio nel cuore vicino a Springsteen, Neil Young e magari persino Lennon.Di regola le collection non sono un posto buono dove ascoltare un artista: mancano di quell'unitarietà e di quella coerenza che fanno di un disco un disco. Ma le canzoni di Costello fanno eccezione persino in quello: penso ad una raccolta come Takin' Liberties che è sempre stata una dei miei dischi preferiti (nella edizione british: Ten Bloody Marys & Ten How's Your Fathers). In Motion Pictures è una raccolta con un tema particolare, le canzoni di Elvis che sono state utilizzate come colonne sonore al cinema. Apparentemente un campo riservato ai fans only per recuperare qualche oscuro souvenir mancante. Niente di tutto questo: per un gioco del destino, o per un inatteso buon gusto dei produttori cinematografici, o ancora per l'assoluta classe di Elvis, In Motion Pictures è un'emozionante, commovente, toccante raccolta di gioielli che non solo possono entusiasmare il fan, ma che costituiscono un'occasione unica per quegli ascoltatori (troppi) che per un motivo o per l'altro Elvis Costello non lo conoscono o non lo amano (ancora) abbastanza. Quindici pezzi in un assoluto crescendo di climax. Brani per lo più non scritti appositamente ma pescati dai registi fra i suoi dischi, ma talora anche persi nelle pieghe più nascoste della sua imponente discografia. Si parte con le tipiche Accidents Will Happen (da Armed Forces per E.T.) e Lover's Walk (da Trust per il film The Shape Of Things). Miracle Man (dal disco d'esordio My Aim Is True per Il Padrino pt III). Il primo tuffo al cuore arriva con Life Shrinks (da Brutal Youth, scritto per The War Of Buttons), un evocativo lento beatlesiano immerso in quella tensione che Elvis sa creare così bene, anche se termina con un buffo piffero e orchestra che sa vagamente di banda irlandese. Crawling To The USA (Americathon) è un buffo pezzo surf che risale ai tempi in cui lui e Lowe giocavano a fare la Stax e la Motown. Seven Day Weekend è un duetto con Jimmy Cliff inciso in Blood & Chocolate per il film Club Paradise. Days (da Fino alla Fine del Mondo di Win Wenders) è una godibile cover di una delle canzoni più belle dei Kinks. I Want You (dal film omonimo di Michael Winterbottom) è uno dei tesi highlight di Elvis. You Stole My Bell è un lento da The Family Man, quel film dove un Nicolas Cage manager odioso si trasforma in un simpatico gommista, e dove si insegna che non sono i soldi a dare la felicità. My Mood Swings è un cult, un rock & roll con T-Bone Burnett che suona nel Grande Lebowski. Oh Well è un raga orientaleggiante da When I Was Cruel, usato nel film Prison Song. God Give Me Strength è il bel pezzo orchestrale del disco con Burt Bacharach, usato in Grace Of My Heart (La grazia nel cuore). Con Sparklin' Day (One Day / Un giorno) l'atmosfera si fa romantica, fino a scivolare nella languida She (Notting Hill, con Hugh Grant e Julia Roberts), cover di successo di un Charles Aznavour. Chiude su una nota scherzosa A Town Called Big Nothing, uno strumentale / recitato western della MacManus Gang da Blood & Chocolate, per il film Diritti all'Inferno (Straight to Hell) con Joe Strummer e Jim Jarmusch.Una compilation che mi sento di consigliare anche a chi deve ancora addentare l'arte di Declan Patrick MacManus aka Elvis Costello.


Tags:  In Motion PicturesBruce SpringsteenNeil YoungJohn LennonTaking LibertiesTen Bloody Marys & Ten How's Your FathersAccidents Will HappenArmed ForcesLovers WalkTrustMiracle ManMy Aim Is TrueLife ShrinksThe BeatlesBrutal YouthCrawling To The USAAmericathonNick LoweSeven Day WeekendJimmy CliffBlood & ChocolateClub ParadiseUntil The End Of The WorldDaysThe KinksI Want YouYou Stole My BellThe Family ManMy Mood SwingsT-Bone BurnettThe Big LebowskiOh WellWhen I Was CruelPrison SongGod Give Me StrengthBurt BacharachGrace Of My HeartSparkling DayOne DaySheNotting HillCharles AznavourA Town Called Big NothingThe MacManus GangStraight To HellJoe Strummer

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Suono, January 24, 2013


Eleonora Bagarotti & Blue Bottazzi review In Motion Pictures

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