Li amo e poi li odio e poi li amo e poi… Può essere così riassunto il rapporto a metà '80 di Elvis Costello con la band che sin dal 1978, da una pietra miliare chiamata This Year's Model, lo accompagnava. Un sodalizio, quello con gli Attractions (Steve Nieve al piano, Bruce e Pete Thomas al basso e alla batteria) che all'altezza del non trascendentale Goodbye Cruel World, del 1984, mostrava la corda e ricorderà forse il lettore (vedi AR 386) che proprio all'inizio delle registrazioni di quel disco il principale informava i gregari che non ne avrebbe più richiesto i servigi. Naturalmente demotivandoli e ne pagava il prezzo. E in effetti nel 33 giri successivo, il viceversa magnifico King Of America, non li userà che come turnisti e giusto in un paio di brani. Qualcosa doveva però scattare di nuovo durante quelle sedute in sala d'incisione se, subito dopo la pubblicazione dell'album, nel febbraio '86, il quartetto tornava in studio per approntare un successore che arriverà nei negozi già in settembre. E però qualcosa doveva di nuovo succedere se passeranno otto anni prima che le strade dei quattro (uno più tre) tornino a incrociarsi, in Brutal Youth. Dopo un 1986 tanto produttivo, lo stesso Costello si prenderà una lunga pausa, tre anni. Fioccheranno gli applausi al ritorno, per Spike.
Fors'anche perché pativa l'handicap di andare dietro a un discone quale King Of America, Blood & Chocolate veniva invece accolto con qualche distinguo. In realtà la prima facciata è formidabile, una delle migliori sequenze costelliane di sempre. Partenza ombrosa, con la biascicata Uncomplicated, decollo vero con una "I Hope You're Happy Now" figlia del Sir Douglas Quintet, un primo picco con il Dylan alle prese con "19th Nervous Breakdown" di "Tokyo Storm Warning" e, dopo una già accorata ma sarcastica ma accorata "Home Is Anywhere You Hang Your Head," l'agonizzante blues "I Want You": uno dei classici assoluti del nostro uomo. Dopo il quale sfortunatamente ci vorrebbe altro per reggere il confronto che un secondo lato caruccio quanto routinario, al meglio quando il referente sono chiaramente i Beatles e dunque con lo squillante rock 'n' roll "Honey Are You Straight Or Are You Blind?" e l'omaggio al rhythm 'n' blues delle origini "Crimes Of Paris." Cofirmava la regia Nick Lowe, garantendo un suono ruvido, alla larga i perniciosi vezzi tipici delle produzioni anni '80. Piace soprattutto, di questa ristampa Original Master Recording in linea con gli elevati standard della casa, la capacità di rendere al meglio il gioco delle dinamiche in un lavoro ricco di chiaroscuri, con i volumi bassissimi usati in funzione drammatica.
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