Il Piccolo, February 2, 1998

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Il Piccolo

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MUSICA
Domani sera al Teatro Nuovo Giovanni de Udine fa tappa il tour dell’artista anglo-irlandese

Costello, testa pensante del rock


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Carlo Muscatello

Dalle “Juliet Letters” col Brodsky Quartet al cammeo nel film delle Spice

Chiassa se le giovanissime fans delle Spice Girls lo hanno riconosciuto, nel film (“vietato ai maggiori di anni venti”, verrebbe da dire...) delle loro beniamine, appena uscito nelle sale. Una fugace apparizione, giusto un cammeo, nel ruolo di un barista. Ma sufficiente per avere l’ennesima riprova dell’assoluta apertura di Elvis Costello – perchè lui è il barista – nei confronti delle più varie e svariate forme di spettacolo.

Parliamo di Costello perchè il suo tour italiano, che parte questa sera da Perugia, tocca domani sera la nostra regione, in un concerto che si terrà al Teatro Nuovo Giovanni da Udine con inizio alle 21. Quasi un battesimo con la musica pop-rock, per il nuovo teatro udinese, che diventa quindi prezioso punto di riferimento anche per le scena musicale giovanile.

E va detto che l’artista scelto per questo debutto fa parte della ristretta schiera degli autentici miti. Classe 1954, nato a Londra, origin irlandesi, vero nome Declan Patrick MacManus, Elvis Costello e infatti considerato uno degli artisti che maggiormente hanno contribuito a rinnovare la scena rock inglese ed europea degli ultimi vent’anni.

Debutta ai tempi del punk, verso la metà degli anni Settanta, e pian piano riese a imporsi con la sua proposta musicale di grande intelligenza. Il suo sguardo nei confronti della realtà circostante è curioso, acuto, attento alle influenze musicali e culturali più varie.

Una grandae apertura si diceva. Ne fa fede la collaborazione con Paul McCartney (che aveva addirittura pensato a lui, si narra, per sostiture John Lennon in una riedizione dei Beatles), che ha fruttato canzoni e dischi. Ne è una conferma l’operazione delle “Juliet Letters” con gli archi classici del Brodsky Quartet (un ddisco, una tournee, un video). E non è finita: Costello e uno che prende e vola in Brasile a cantare per la vedova di Charlie Mingus con la Mingus Big Band Jazz. Fa un duetto con Tony Bennett, tiene concerti con Bill Frisell, scrive canzoni con Burt Bacharach.

I biografi ci ricordano che Costello – definito una sorta di Cole Porter del rock – ha pescato un po’ da tutte le parti. A Elvis Presley, il re del rock’n’roll, ha “rubato” il nome di battesimo. Da Buddy Holly ha preso, quell’aspetto fisico un po’ gracilino e anche quegli abiti anni Cinqanta che vestiva fino a qualche anno fa. Dai Beatles ha erediato l’elegenza degli arrangiamenti, una certa versatilità nell’adattare il proprio linguaggio ai diversi stili musicali. E ancora da Springsteen quel gusto per le ballate urbane: rabbiose e tenere, delicate e forti.

In questo tour italiano che domani tocca Udine, la voce e la chitarra di Elvis Costello (nella foto qui sopra) sono accompagnate in scena dalle tastiere di Steve Nieve, suo antico compagno fin dai tempi degli “Attractions” (il gruppo dei suoi esordi, successivamente riformato negli anni Novanta).


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Il Piccolo, February 2, 1998


Carlo Muscatello profiles Elvis ahead of his 1998 Italian tour.

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