A proposito di Costello, siamo contenti innanzitutto che sia tornato con un nuovo album, dopo essere stato recentemente costretto ad annullare parte del suo tour europeo a causa dei postumi di un’operazione per l’asportazione di un tumore. Look Now, coprodotto dallo stesso cantautore inglese insieme a Sebastian Krys, è l’ennesimo capitolo – tra prove da solista e collaborazioni – di una carriera iniziata più di quarant’anni fa, e ancora una volta ad affiancare l’autore di Blood & Chocolate ci sono gli Imposters (vale a dire gli Attractions di inizio carriera, con Davey Faragher al basso), backing band di tutto rispetto che – come sempre – asseconda e valorizza le sue proverbiali pulsioni melodiche.
Pulsioni che, tuttavia, in questa sua nuova prova in studio…pulsano meno di quanto sarebbe lecito attendersi da chi ha scritto la storia recente della canzone pop, una volta esaurita la fase punk degli esordi e maturato il culto per la forma canzone. Suona tutto come dovrebbe, per carità, ma nessuno dei dodici brani che compongono la tracklist penetra nell’anima. Sono lontani, insomma, i tempi in cui il Nostro teneva testa a Burt Bacharach – che qui dà lustro al prodotto firmando ben tre brani: "Don't Look Now," "Photographs Can Lie" e "He's Given Me Things" – come in quel capolavoro che è Painted From Memory, disco di cui quest’anno ricorre il ventennale. E neanche la partecipazione di Carole King, co-autrice in "Burnt Sugar Is So Bitter," aiuta a risalire la china.
Saper fare un buon disco pop, nell’accezione più nobile del termine, è come sempre un’impresa non banale. E se non ci riesce appieno Costello, c’è da preoccuparsi, visto l’autore, se non fosse che parliamo di uno che ama riprovarci – e spesso con successo – ogni volta, al netto di passeggere ed episodiche fascinazioni “esotiche”. Pertanto si può sperare con fondate ragioni che al prossimo tentativo gli (e ci) possa andar meglio.
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