L'Unità, February 8, 1989

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"No, non mi avrete per trofeo"


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   Alba Solaro

Parla Elvis Costello in Italia per presentare il nuovo album "Spike" e per partecipare a "Doc"
Un disco raffinato pieno di ospiti celebri: McGuinn, McCartney... "Perché odio la Thatcher"

Si chiama Spike, è il nuovo disco di Elvis Costello dopo due anni di silenzio. Ricco di suggestioni musicali e di ospiti prestigiosi (Paul McCartney, Roger McGuinn, Chrissie Hynde), l'album segna un altro passo avanti nella carriera del geniale cantautore britannico. Ospite di Doc, Costello parla di Spike sfoggiando una vistosa camicia hawaiana e il suo gustosissimo senso dell'umorismo.

ROMA. Elvis Costello, il nostro "amato intrattenitore", si presenta sulla copertina di questo nuovo album nelle buffonesche sembianze di un Jolly, anzi, "un clown" come precisa con aria divertita il musicista inglese: "Lo hanno trovato nella foresta e l'hanno ucciso, poi hanno appeso la sua lesta come un trofeo al country club. Questo e lo show business! Avete presente tutte le foto degli artisti affisse negli uffici delle case discografiche, proprio come dei trofei?".

Costello non ci ha mai tenuto a diventare un trofeo, è evidente dalla velocità con cui cambia casa discografica. Anche i suoi umori musicali sì spingono nelle direzioni più diverse, pur sempre nell'ambito di quella "classicità" pop anni Ottanta di cui Costello è forse il più abile ed intelligente artigiano in circolazione. Spike, letteralmente "punta", "aculeo"; è ancora una volta il frutto di una curiosità ed immaginativa plasmata con materiali vecchi e nuovi come il folk, il jazz, il rhythm'n'blues, la ballata pop, nello stile dell'insuperabile I want you, i testi come sempre frutto del gusto per il gioco di parole, attraversate da un irresistibile umorismo, ricche di riferimenti alta realtà britannica.

"Io, T. Bone Burnett e Kevin Killen, con cui ho prodotto l'album -racconta Costello -abbiamo pianificato tutto in precedenza, dagli arrangiamenti agli strumenti che ci sarebbero stati su ciascuna canzone, volevamo che ogni canzone nascesse allo stesso modo in cui nasce un'arrangiamento orchestrale. Quindi, sono stato un mese al telefono per contattare tutti i musicisti che servivano, ma c'è anche chi è finito in mezzo accidentalmente, come Roger McGuinn". Il celebre ex Byrds suona la chitarra assieme a Paul McCartney nel brano che apre il disco, This town. "Ci siamo incontrati a New Orleans - racconta Costello - sono andato a trovarlo dopo un suo show ma qualcuno deve aver messo dell'alcool nel mio drink perché ero cosi ubriaco che il giorno dopo mi vergognavo per come mi ero comportato. E pensare che erano vent'anni che attendevo di conoscerlo! Credo che lui sia ancora più avanti dei tempi. Una volta Charles Mingus disse di Charlie Parker "se fosse stato un pistolero, ci sarebbero un sacco di sassofonisti morti in giro", ebbene la stessa cosa si potrebbe dire di McGuinn. Non gli è mai stato pienamente riconosciuto il suo valore".

L'incontro Costello-McCartney è stato meno folkloristico ma altrettanto emozionante. "Quando mi sono recato nel suo studio temevo saremmo rimasti Il a guardarci negli occhi senza ispirazione, per cui mi sono portato in tasca due canzoni abbozzate e ho chiesto a Paul di alutarmi a finirle. Quando abbiamo terminato eravamo abbastanza rilassati da poter lavorare a delle nuove canzoni, che appariranno nel prossimo album di McCartney". Veronica e Pads, paws, and claws, le due canzoni scritte con McCartney sono fra gli episodi più vivaci ed altraenti di Spike, con tanto di marimba e ritmi sghembi che te fanno sembrare uscite dalla penna di un Tom Waits meno irsuto del solito. McCartney si è addirittura lasciato scappare che lavorare con lui è stato come lavorare di nuovo con Lennon "È un bel complimento - ringrazia l'interessato -. Ma una collaborazione funziona se ci sono degli attriti, dèlia tensione, come certo ce n'erano anche fra lui e Lennon". Altri "cammei" nell'album sono quelli di Chrissie Hynde, in Satellite, Christy Moore con uno stuolo di irlandesi nella ballad di stampo tradizionale Any King's shilling, la Dirty Dozen Brass Band che spicca in un insolito strumento jazz, Stalin Malone, il cui testo appare in copertina. "Cosi potete avere, al prezzo di uno, sia la musica che le parole, e farci quel che volete, cantiechiarle insieme o recitarle davanti allo specchio", suggerisce Costello col suo ineffabile umorismo, di cui dà saggio imitando lo stile degli scrittorì minimalisti a proposito di Less than zero (titolo anche di un suo vecchio brano), o spiegando il brano God's comic, storia dell'incontro fra un comico morto e Dio "che legge un libro di Jackie Collins, guarda 5 tv contemporaneamente e rimpiange di aver lasciato la terra alle scimmie".

Non meno caustico, ma con poca voglia di ridere. Costello dice la sua sulla pena di morte nella bellissima Let him dangle, ed in Tramp the dirt down si augura di non morire prima di aver visto Margaret Thatcher defunta, (la stessa cosa che si augurava Morissey nella sua When will you die, un sentimento molto diffuso in Inghilterra, a quanto pare); "voglio danzare sulla sua tomba", conclùde lapidariamente prima di andarsene.


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L'Unità, February 8, 1989


Alba Solaro interviews Elvis Costello following the release of 'Spike and his appearance on the Italian TV programme International D.O.C. Club.

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