La Stampa, February 11, 1998

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IL BOOM DELLA CANZONE DA CAMERA

Elvis Costello al Regio getta il microfono ed è come all'opera


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   Marinella Venegoni

Scoppia il boom della Canzone da Camera. Dall’Auditorio di Santa Cecilia in Roma al Verdi in Firenze fino al Regio di Torino, per l’Unione Musicale, un manipolo di cantautori di confine ha cominciato ad inseguire un nuovo pubblico, eterogeneo per gusti ed età. Mentre è in arrivo James Taylor, l’elegante americano finora d’élite (le cui prenotazioni sono superiori ad ogni aspettativa), si avviva a conclusione il tour di Elvis Costello geniale inglese che si sta inventando questo ruolo di interprete da camera: si il vecchio rock va ormai stretto alle vecchie star, se Billy Joel ha dichiarto di non voler più scrivere una riga di testo sulle proprie musiche, Elvis gira solo con un eccellente pianista, Steve Nieve. In due soltanto, e con chitarra, pianoforte e voce, hanno riempito l’altra sera l’immenso palcoscenico del Regio. Vabbè che con una voce così, ricca di sfumature ed ironie e spoglia di retorica, non è difficile arrivare al gol: al Regio anzi, preso da frenesia nel gran finale fra la gente che lo invocava in piedi sotto il palcoscenico, Costello ha gettato il microfono ed ha preso ad esibirsi come un cantante d’opera, con quel poco di gola che gli restava dopo due ore di generosità divertita.

Tipo davvero strambo (basti íl fatto che non indossa neanche un orecchino, ed è vestito in modo normale), Costello affronta il repertorio con un’ottica del tutto diversa dal passato: “Voglio fare in modo lento certe canzoni conosciute per la loro frenesia” spiega prima di “Talking in the Dark”, dando anche prova di alcune lezioni d’italiano prese a Firenze. Ma più che le eccellenti riletture in duo di “Temptation” o “The Long Honeymoon” affascina la parentesi che egli sa creare da solo alla chitarra, con il lampo tenue di una piccola luce: racconta certe atmosfere della sua infanzia e parla di sé (“Quando’ero piccolo, andavo nella stanza più quieta e cantavo così piano che nessuno potesse sentirmi”) tessendo poi “God Give Me Strength”) appena scritta con Bacharach. Nella sua voce capita di ritrovara echi beatlesiani, e ci si ricorda che McCartney lo aveva scelto per comporre insieme. Ora Costello sta lavorando con Bacharach e lo confessa al pubblico del Regio: sarà presto pronto quest’album con 12 brani scritti insieme. (m.ven)

Prossime date: stasera Modena, 14 Venezia, 15 Cremona, 16 Milano


Tags: Santa Cecilia AuditoriumRomeTeatro VerdiFlorenceTeatro RegioTurinJames TaylorSteve NieveTalking In The DarkTemptationThe Long HoneymoonGod Give Me StrengthBurt BacharachThe BeatlesPaul McCartneyModenaVeniceCremonaMilan

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La Stampa, February 11, 1998


Marinella Venegoni reviews Elvis Costello with Steve Nieve, Monday, February 9, 1998, Teatro Regio, Turin, Italy and previews Elvis Costello with Steve Nieve on Wednesday, February 11, 1998, Teatro Storchi, Modena; Saturday, February 14, 1998, Teatro Goldoni, Florence; Sunday, February 15, 1998, Teatro A. Ponchielli, Cremona; and Monday, February 16, 1998, Teatro Lirico, Milan, Italy.

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