Elvis Costello ha fatto i ponti d’oro par assicurare alla voce del mezzosoprano Anne-Sofie von Otter - un raffinato passaggio nel territorio del pop. I due hanno passato mesi a tempestarsi di cassette con una rosa di possibili canzoni. Alla fine hanno scartato Prince e hanno optato per i Beach Boys, gli Abba, i Beatles e Tom Waits, più un paio di altre chicche più oscure di Kate McGarrigle e Ron Sexsmith.
Dopo tali e tante volgari incursioni nel “crossover”, eccone finalmente una che ha classe. La selezione reca l'impronta di Costello. Fa un certo effetto sentire la von Otter, con un microfono anni Quaranta piazzato davanti al naso, che dimentica ad arte la tecnica del belcanto e opta per'una languida ma impeccabile miezzavoce nell'interpretare gemme della cultura popolare quali “Don’t Talk” o “You Still Believe In Me” (dallo stupendo album “Pet Sounds” dei Beach Boys, che nel 1966 ispirò una generazione), o la melancolica e ingiustamente trascurata “For No One”, da “Revolver”, cioé Beatles d'annata.
Un numero degli Abba, connazionali della diva, è stato completamente improvvisato quando la von Otter ha'incontrato in studio Benny Andersson (che era stato cooptato per suonare la fisarmonica in una session), gli ha detto di sedersi al pianoforte e si è lanciata a cantare “Like An Angel Passing Through My Room”. Elvis e Anne-Sofie sono memorabili quando si alternano a cantare una medley di “Broken Bicycles” Tom Waits e “Junk” di Paul McCartney. Un documentario sulla registrazione dell’album e stato trasmesso ieri sera dal prestigioso “South Bank Show” della rete televisiva ITV.
Naturalmente von Otter canta anche materiale originale dello stesso Costello, quale “No Wonder”, “Baby Plays Around” e “For The Stars”, che dà il titolo al CD. Che l'ex araldo del punk intelligente venerasse la diva famosa per la sua versatilità (c’è poca gente in giro capace di passare con stile dalla coloratura dell' ”Ariodante” di Haendel a_ Richard Strauss, da Monteverdì a Kurt Weill) divenne chiaro nel 1996, quando Costello scrisse su misura per lei, una composizione dal titolo ”Three Distracted Women”.
All'epoca, un emozionatissimò Elvis comparve ‘al suo fianco sul palcoscenico londinese della Wigmore Hall, normalmente tempio deì Lieder e non di uno che oltre vent’anni fa sfornava eruditi numeri rock come “Oliver’s Army” con quel suo inconfondibile timbro da tricheco símpatico. Ma Costello è ormai un musicista a tutto campo (nel 1997 l'Academy of St Martin in The Fields aveva appena finito di eseguire una sua composizione, che già lui correva a registrare un album'con il suo eroe ‘Burt Bacharach).
‘Qualcuno dirà che era gran tempo che due artisti così rigorosi ed eclettici finissero col registrare insieme, Ma Elvis aborrisce la parola “crossover”: “Ci sono alcuni dischi orrendi fatti da certi cantanti classici che trattano con frivolezza la musica popolare - sottolinea con vena polemica -. Un po' come se si mettessero in testa un cappellino di carta e si sentissero leggermente ridicoli. Ero determinato ad evitare questa trappola”.
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