Milano - Nuova, breve ondata Italiana di rock di marca, si comincia lunedi 19 con la tournee di Elvis Costello che sarà in prima al Nazionale di Milano, e proseguira poi 11 20 all’Olimpico di Roma e 11 22 alla sala Europa di Bologna. Dal 26 arrivano i Depeche Mode, che esordiranno a Firenze per proseguire 11 27 a Bologna e 11 28 a Milano. Gran finale con Lou Reed, già prenotato 11 12 e il 13 dicembre a Milano e Padova: ma le date non sono ancora sicure.
Prevista già per questa ma poi rinviata per l'improvvisa decisione d'incidere un longplaying, ecco finalmente che arriva in Italia la tournee di Elvis Costello. Tre date sole, ma dovrebbero bastare per una buona conoscenza diretta di questa ben strana popstar.
Perché Costello è uno che avrebbe in sé ben poco per diventare famoso e osannato: non è quello che si dice una bellezza, se ne sta molto sulle sue, tratta la gente con fare brusco, e odia visceralt mente i giornalisti e i giornali. Eppure in pochi anni, partendo da un lavoro oscuro di programmatore presso un laboratorio di cosmetica, è riuscito a guadagnarsi l’etichetta di Grande Divo del pop. Senza abbandonare i suo irritante e provocatorio stile.
Le sue canzoni sono costruite con un impianto musicale di raffinata semplicità e su testi lirici dove la ferocia del commento polemico, o beffardo, accompagna il racconto di storie quotidiane spesso amaro. Costello è un cantautore senza ombre, capace però anche di atmosfere sonore di curiosa serenità: la strumentazione plana che sceglie per la sua musica, e la stressa esposizione quasi schiva della voce, accentuano fitaglio riflessivo del suo canzoniere, tra lampi improvvisi di simmetria e scatti nevrotici di vicacità.
Il tutto, nello spazio rigoroso del 3 minuti, mai di più. La canzone per lui è un contentitore rigido, una forma bloccata: la genialità sta solo in quello che ci si mette dentro.
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